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Federico II, un grande imperatore, illuminista medievale

Federico II era figlio di Enrico IV e di Costanza d’Altavilla e nipote dell’imperatore Federico I Barbarossa. Egli nacque a Jesi il 26 dicembre del 1194. Quando morì suo padre lui aveva solo tre anni, perciò era troppo piccolo per governare e neanche sua madre poteva fronteggiare la situazione. A causa di ben calcolati intrighi, il piccolo Federico perse quindi i diritti di successione al trono di Germania in favore di Filippo (fratello di Arrigo).

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Di conseguenza Costanza, nel tentativo di salvare per suo figlio almeno la corona del regno di Sicilia, accettò le pretese di Filippo riguardo il trono di Germania e quelle di vassallaggio del regno di Sicilia nei confronti del papato. Fu per questi motivi che il piccolo Federico venne trasferito a Palermo, sotto la tutela di papa Innocenzo III. Crescere in Sicilia fu molto importante per Federico perché questo lo rese più siciliano che tedesco. L’identità la si acquista da piccoli a prescindere da dove si nasce. E così Federico, tedesco di nazionalità, fu certamente siciliano d’educazione, abituato alla multietnia, raffinato, colto e soprattutto “assolutista”, come i re normanni. Non dobbiamo dimenticare che il piccolo Federico crebbe in un ambiente colto e multietnico, ma anche solo e senza amore, sotto la tutela di Innocenzo III che non era quella brava persona amorevole e disinteressata che tutti credevano.

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Infatti nella lettera che inviò a Federico a raggiungimento della maggiore età tenne a sottolineare: “Noi ci siamo assunti la tutela non tanto per disposizione di tua madre, quanto in conformità del nostro diritto sul regno”. Era appunto interesse di Innocenzo III mantenere Federico vassallo della chiesa e soprattutto tenere separato dall’impero il regno di Sicilia. Divenuto maggiorenne il giovane sovrano venne incoronato re di Sicilia nel 1210. Nel 1212, dopo aver rassicurato Innocenzo III che non avrebbe riunito il regno normanno con il resto dell’impero, partì quindi per la Germania per rivendicare la corona tedesca e, ottenuto il titolo di re di Germania nel 1215, Federico tornò in Italia dove, nel 1220, venne nominato imperatore dal nuovo papa Onorio III, dopo aver promesso di condurre presto una crociata in Terrasanta. La crociata a cui partecipò, la sesta, fu molto importante perché fu l’unica svolta attraverso trattative diplomatiche e per questo non si sparse nemmeno una goccia di sangue, anche se la cosa irritò molto il papa, che gli lanciò la scomunica. Federico II cercò, proprio per evitare le conseguenze di quest’ultima, di dotare quindi il suo regno di un assetto amministrativo moderno e centralizzato. Ma egli fu anche l’ultimo imperatore a cercare di costruire un impero universale.

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Quando morì improvvisamente, il 13 dicembre del 1250, questo sogno però si infranse e l’impero decadde definitivamente. Federico II era, per altri aspetti, un uomo dotato di un grande interesse per il sapere. Conosceva ben sei lingue (tedesco, francese, italiano, arabo, greco e latino) e nel 1224 fondò l’Università di Napoli, dove venivano insegnate le scienze giuridiche, mentre nel 1231 promosse a Salerno la Scuola di Medicina, istituendo la cattedra di anatomia. Questo suo grande interesse per la cultura lo portò al soprannome con cui è conosciuto: “Stupor Mundi”. Federico II di Svevia è stato sicuramente un personaggio eclettico, con tante contraddizioni, per qualcuno sanguinario e discutibili furono alcuni sistemi da lui utilizzati nei confronti dei condannati a morte, per qualche altro di cuore tenero. Fu però in grado di coniugare l’arte del governare con l’erudizione, promuovendo importanti iniziative culturali. La sua corte, infatti, ospitò sapienti provenienti dal mondo cristiano, dal mondo ebraico e dal mondo arabo, tra cui anche il matematico Fibonacci. Inoltre a lui dobbiamo un “grazie” per aver fondato la “Scuola poetica siciliana”, la prima di tutta l’Italia, elevando il dialetto al rango di lingua letteraria.

Chiara Palella

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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