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Giovanni Falcone, il coraggio oltre la paura, difensore della sua terra

Giovanni Falcone nasce da una famiglia benestante il 18/05/1939 in via Castrofilo.  Frequentò le scuole elementari al Convitto nazionale di Palermo e la scuola media Giovanni Verga. Conobbe Paolo Borsellino giocando a calcio, ma non sapeva che presto sarebbero diventati colleghi di università e colleghi di lavoro. Conobbe anche due ragazzi Tommaso Spadaro e Tommaso Buscetta due mafiosi. Terminò il liceo nel 1957 con il massimo dei voti. Decise di iscriversi all’Accademia Navale, ma dopo 4 mesi decise di abbandonare gli studi e si iscrisse, insieme alla sorella, in Giurisprudenza. Si laureò con il massimo dei voti nel 1961. Falcone vinse il concorso nella magistratura e nel 1965, a soli 26 anni, divenne pretore di Lentini. Il suo primo caso fu un morto sul lavoro. Poi venne assegnato per 12 anni al tribunale di Trapani e, poco a poco, cominciò ad appassionarsi al diritto penale. Nel 1973 si trasferì alla sezione speciale di Trapani e nel 1978 ritornò a Palermo.

Giovanni Falcone, il coraggio oltre la paura, difensore della sua terra

Nel tribunale di Palermo cominciò a lavorare nella sezione fallimentare occupandosi di diritto civile ed  emettendo delle importanti sentenze. Dopo la morte del giudice Terranova prese il suo posto, Rocco Chinnici e gli affiancò un suo grande amico Paolo Borsellino. Nel maggio 1980 gli venne affidata da Chinnici la sua prima inchiesta contro Rosario Spatola un costruttore palermitano che doveva la sua fortuna al riciclaggio di denaro che proveniva dalla vendita di droga del clan mafioso italoamericano. Falcone capì che per fermare questo riciclo doveva controllare ogni singola carta, e così fece. Controllo tutte le carte e riuscì ha scoprire i confini dell’associazione criminale “Cosa nostra”. Riuscì a scoprire tutti i collegamenti tra la mafia siciliana e la mafia americana. Il 6 agosto dello stesso anno venne ucciso il procuratore Gaetano Costa e venne data la scorta a Giovanni Falcone. Grazie a un assegno di 100.000

Falcone riuscì a scoprire che Michele Sindona era ancora vivo e non era stato sequestrato come si voleva far credere. Nei primi giorni di dicembre si recò a New York dove collaborò con Victor Rocco e riuscirono a sgominare il traffico di stupefacenti nelle pizzerie.  Per tutto ciò Giovanni Falcone venne assassinato il 23 maggio 1992 con quella che viene chiamata STRAGE di CAPACI. Il giudice stava tornando da Roma come faceva ogni fine settimana i 2 boss Raffaele Ganci, che seguiva il capo scorta di Falcone, e Battista Ferrante. Appena scesi dal jet Falcone chiede ad Antonio Montinaro capo scorta, se può guidare e lui lo accontenta Falcone si sistema alla guida e al suo fianco si siede la moglie. Le 3 fiat croma imboccano l’autostrada A29. In quei momenti Gioacchino La Barbera seguì il corteo tenendosi in contatto con Giovanni Brusca e Antonio Gioè che osservavano tutto delle colline sopra Capaci. Dopo 3-4 secondi dalla fine della chiamata i 1000Kg di tritolo esplodono.

Giovanni Falcone, il coraggio oltre la paura, difensore della sua terra

La prima vettura viene sbalzata a 10 metri di distanza in una campagna i 3 agenti muoiono sul colpo, la macchina del giudice sbatte contro il muro di cemento e il giudice con sua moglie sbattono contro il parabrezza, mentre l’ultima macchina resiste con altre 30 vetture allo scoppio. Tutte le persone nelle vicinanze si fermano per dare aiuto, il giudice viene trasportato all’ospedale scortato un corteo di vetture e un elicottero dell’arma dei carabinieri, gli altri agenti vengono recuperati morti dai vigili del fuoco. Purtroppo la corsa in ospedale non servirà a niente il giudice Falcone muore alle ore 19:05 ad un’ora dall’attentato. Alle ore 22:00 dello stesso giorno morirà anche la moglie Francesca Morvillo e il suo corpo trovò dimora in una tomba monumentale del cimitero di Palermo. Il 3 giugno del 2015 la salma di Giovanni Falcone verrà traslata nella Chiesa di San Domenico.    

Luca Chiofalo

Classe 2ªD

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