Federico II, “Stupor Mundi” tra leggenda e realtà
Federico II nacque nel 1194 a Jesi, da Enrico VI della famiglia Sveva degli Hohestaufen e da Costanza d’Altavilla, erede al trono di Sicilia. I genitori morirono molto giovani e lui restò orfano a soli tre anni. Venne perciò affidato al papa Innocenzo III, che lo educò assecondando la sua sete di potere e cercando di plasmare il giovane secondo i suoi dettami. Ma tralasciamo le vicende storiche e politiche che riguardano l’imperatore…
La figura di Federico II, infatti, è un misto di leggenda e realtà e intorno al suo personaggio sono nate tante storie, tanto che egli diviene noto come “Stupor Mundi” o “meraviglia del mondo”. Uomo di una grande cultura, a quanto pare conosceva nove lingue e la tavola di Federico era come una sorta di salotto letterario dove si discuteva di poesia, di arte, musica mentre lui argomentava tranquillamente di matematica, filosofia, scienza. Amava la caccia, tanto che scrisse un trattato su questo argomento, e da buon tedesco preferiva la carne allo spiedo, in particolar modo i colombi, spalmati con il miele e passati alla brace con erbe aromatiche. Una curiosità che forse molti siciliani sconoscono riguarda gli “arancini”, che pare siano stati il primo cibo “di strada”, creato dai cuochi di corte proprio per Federico II che voleva un alimento sostanzioso ma facile da consumare per le sue lunghe battute di caccia. Il sovrano è nel complesso un animo senza regole: ama le feste sfarzose ma è attento a tavola ed è un salutista convinto, tanto che nei trattati federiciani, ricchi di ricette, vi sono interi capitoli dedicati alla cucina dei vegetali e in particolare delle verdure, altri riguardante il latte, i latticini e le uova.
Per quanto riguarda gli amori dell’imperatore svevo, chiaramente questi non si coniugarono con il cuore, ma furono legami per ragione di Stato e per dare degli eredi maschi al trono. Ebbe tre mogli, donne molte deboli, schiacciate dalla sua forte personalità, ed un numero imprecisato di amanti con tanti figli illegittimi, ma l’unica donna che riuscì a conquistare il cuore di Federico II fu Bianca Lancia, della nobile famiglia piemontese dei Lancia, dalla quale ebbe tre figli. Quando si conobbero lui era già sposato con Jolanda di Brienne e, non potendo convolare a giuste nozze, i due mantennero una relazione clandestina e pare che il matrimonio avvenne solo in punto di morte di Federico.
Mi affascina molto la figura di Federico II ed immagino che non sia stato facile trovarsi senza genitori ed avere grosse responsabilità nella gestione di un grande impero. In un’epoca fatta di minacce continue, di congiure in cui anche un fratello poteva essere un potenziale nemico, egli riuscì a lasciare una sua impronta significativa, impronta che ancora oggi si trova nei castelli federiciani disseminati nell’Italia meridionale, dove l’antico si mischia con il moderno così come in lui stesso che, nonostante le tante contraddizioni, fu un abile amministratore e un grande sovrano.
Greta Coppolino
Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.