Gesù, perchè è morto?
I nemici di Gesù erano gli Scribi e i Farisei, i capi religiosi del popolo Ebraico. Il capo di tutti era Caifa. Gli Scribi erano uomini istruitissimi sulla prima parte della Bibbia cioè l’Antico Testamento. I Farisei era uomini religiosissimi che frequentavano costantemente il Tempio e seguivano tutti i riti e le liturgie stabilite. Gli Scribi e i Farisei sfruttavano il popolo e lo sottomettevano alle loro idee di potere, di denaro e di dominio. Gesù, invece, insegnava la collaborazione, il servizio e la condivisione. Per questo lo odiavano e complottavano per ucciderlo. Un giorno Gesù, entrando nel Tempio, trovò gente che comprava a caro prezzo gli animali che il popolo offriva a Dio per ottenere il perdono dei peccati. Gesù disse: Dio perdona gratis! Chiede solo la conversione. Voi, invece, “Avete trasformato la casa di mio Padre, in un covo di ladri”, E cacciò via tutti, distruggendo le loro tradizioni. Gli Scribi e i Farisei non potevano accettare che Gesù li chiamasse ladri e aprisse gli occhi al popolo! E neppure che dicesse che Dio è suo Padre! Così decisero di eliminarlo. I poveri, invece, amavano Gesù, perché capivano che lui li difendeva. Gli Scribi avrebbero potuto ucciderlo di nascosto… senza troppo rumore… ma il loro desiderio era di distruggere le sue idee.
Infatti vogliono che muoia sulla croce perché, dice la Bibbia, “chi pende dal legno è maledetto da Dio, così nessuno lo avrebbe amato più. Così lo arrestano, con la complicità di Giuda, e lo portano davanti al Governatore Romano. Ponzio Pilato era un uomo violento ed ambizioso e anche l’unico che poteva eseguire la condanna a morte per crocifissione. Caifa e tutti gli altri, per convincere Pilato a fare la condanna, inventano una falsa accusa e cioè che Gesù si era proclamato Re. Quando Pilato vede Gesù umiliato e offeso davanti a sé, ma sempre dignitosissimo, si rende conto che le accuse erano false, e prova tre volte a liberarlo. Ma visto l’insistenza dei capi religiosi, Pilato cede alla loro volontà. Non vuole scontentarli perché teme una rivolta. Preferisce la “pace, alla verità, e condanna un innocente. Ma non c’è vera pace se non c’è verità. Non c’è vera pace se non c’è giustizia.
Gli alunni della V A di Nasari , Istituto Comprensivo “Militi,, Barcellona