D’Alembert protagonista dell’illuminismo e l’Encyclopedie
D’Alembert le Ronde Jean-Baptiste , uno dei protagonisti del movimento culturale dell’Illuminismo, nasce il 16 novembre 1717 a Parigi. Abbandonato due giorni dopo la nascita dalla madre, cresce in orfanotrofio ma questo non gli impedisce di diventare un grande intellettuale. Dopo essere diventato avvocato nel 1738, si interessa alla medicina e alla matematica e contribuisce poi alla realizzazione dell’”Enciclopedia”, l'”Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers”, l’opera più grande e rappresentativa dell’Illuminismo. Inizialmente D’Alembert, membro dell’Accademia delle Scienze di Parigi, viene incaricato di tradurre in francese l’opera di Ephraim Chambers, la “Cyclopaedia”.
Poi però nasce l’idea di creare una vera e propria rassegna di definizioni in ordine alfabetico, che noi oggi chiamiamo appunto “enciclopedia”, che raccontasse tutte le idee degli Illuministi, come anche le loro scoperte. D’Alembert in particolare scrive molti articoli sulle scienze e sulla matematica, come il “Discours préliminaire” o “Ginevra”.
Prendono parte a questa iniziativa anche Denis Diderot, direttore dell’Encyclopédie, Barone d’Holbach, che parla di chimica, religione ecc…, e Condillac, che invece parla di filosofia. Filosofi molto importanti che collaborano all’opera enciclopedica sono invece Rousseau e Voltaire ma ovviamente prendono parte all’Enciclopedia anche numerosi altri intellettuali, oggi sconosciuti. L’”Encyclopedie” ha un enorme successo, ma viene inserita da papa Clemente XIII nell’”Indice dei libri proibiti”, perché questi ha paura che le idee degli illuministi si diffondano sovvertendo l’ordine dell’Ancien Regime.
In seguito a delle incomprensioni con Diderot, D’Alembert lascia poi il progetto nel 1759 e il grande illuminista morirà nel 1783, in seguito ad una malattia alla vescica, venendo sepolto in una semplice tomba senza lapide e senza un funerale religioso, essendo ateo. Ci rimarranno di lui le sue scoperte e il contributo dato ad un’opera culturale così “rivoluzionaria”.
Irene Milone
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.