Malala Yousafzai, una paladina del diritto all’istruzione
Malala Yousafzai è una ragazza pakistana che da tempo si batte per il diritto all’istruzione delle ragazze nei paesi musulmani.
È molto conosciuta da quando fu colpita alla testa da un colpo di pistola sparato da un talebano mentre stava tornando a casa da scuola nel 2012. Tre anni prima aveva scritto un testo sul suo blog raccontando il caos della città in cui viveva e i roghi delle scuole femminili da parte dei talebani; rivendicava inoltre il diritto all’istruzione, per lei e per gli altri, soprattutto per le bambine e le donne, in quanto in alcuni paesi ciò viene negato. Miracolosamente sopravvissuta e curata in Gran Bretagna, nel 2013 ha tenuto un discorso durante l’Assemblea della gioventù delle Nazioni Unite, a New York, che riguardava la condizione femminile nel suo paese.
Davanti all’assemblea, Malala aveva spiegato che “i libri e le penne sono le armi più potenti” e che “l’educazione è l’unica soluzione”. Parlando del suo attentato, poi, si era anche rivolta direttamente ai talebani dicendo: “Se pensavano di farci tacere con l’uso dei proiettili, non ci sono riusciti”. Il 10 ottobre 2014 Malala è stata insignita del premio Nobel per la Pace diventando, con i suoi 17 anni, la più giovane vincitrice di un premio Nobel.
In Pakistan, però ci sono ancora proteste contro di lei, perché viene considerata come una persona contraria alle regole dell’Islam. Malala tuttavia voleva soltanto studiare, ed è per questo motivo che le hanno sparato, provando ad ucciderla. Perché nulla dà più fastidio ai Talebani di una ragazza che desidera con tutta se stessa la propria indipendenza attraverso l’istruzione e la cultura. Così ora, nonostante le continue minacce, Malala continua la sua battaglia con forza, in modo che l’istruzione possa diventare un diritto per tutti, nessuno escluso.
Giada Fazio
Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.