La mia città: Barcellona Pozzo di Gotto
La mia città, Barcellona Pozzo di Gotto, si trova in una pianura attraversata dal torrente Longano. In passato, Barcellona e Pozzo di Gotto erano divisi; si fusero solo nel 1835, costituendo un unico comune popoloso. In seguito il torrente è stato coperto ed è diventato una strada molto trafficata, dove si trovano il Palazzo del Comune con la statua di “Peppa a Cannunera” di fronte e il “Monumento ai Caduti” più avanti.
La città pullula di chiese, tra cui la Basilica minore di S. Sebastiano e il Duomo di S. Maria Assunta, mentre una delle più belle e antiche è la chiesa di S. Giovanni
Poco distante, attraversando alcuni luoghi storici come “U chianu ‘i ll’erba”, oggi Piazza Gambadauro, e “U chianu passu” sulla Via Garibaldi, si può ammirare il Portale dell’antico Palazzo Nicolaci, intagliato dal mio bisnonno paterno.
Più avanti troviamo la Via Scinà che qualche anno fa, in occasione del centocinquantesimo anniversario dell’unificazione, è stata decorata con dei murales. Quello che mi ha colpito di più è proprio quello che raffigura l’unione tra Barcellona e Pozzo di Gotto. In primo piano ci sono due persone che si stringono la mano sul greto del Torrente con accanto i simboli delle due città, mentre in secondo piano si vedono le cupole dei due Duomi.
Un altro luogo storico, che adesso è diventato il centro della vita notturna dei giovani barcellonesi, è l’ex Pescheria. In corrispondenza di piazza S. Sebastiano, la via Garibaldi incrocia la via Roma, la strada principale della città
Proprio in quest’ultima via, in direzione della Vecchia Stazione, sorge il Villino Liberty, costruito nel 1911 e recentemente ristrutturato, attualmente sede di numerosi eventi culturali.
In lontananza si vede una grande scultura, che rappresenta un seme d’arancia alto sette metri. Questa installazione, voluta dall’artista Emilio Isgrò, è un omaggio all’economia barcellonese, basata un tempo sul commercio degli agrumi. Infatti, i treni carichi di profumi all’essenza di zagara partivano proprio dalla Vecchia Stazione, di fronte alla quale è situata la scultura.
Il Seme d’Arancia ha dato il via alla rinascita di questa zona della città, dove adesso è stato realizzato il Parco Urbano intitolato al Maggiore La Rosa, morto in Afganistan nel 2013. All’interno del Parco si trova anche il “Giardino di Proserpina”, opera dello scultore giapponese Hidetoshi Nagasawa.
Nel centro urbano si trovano anche la Biblioteca comunale, con una sezione dedicata ai ragazzi, e il Nuovo Teatro Mandanici, che è stato ricostruito nel 2012 all’interno della Villa Primo Levi.
Il comune di Barcellona comprende anche alcuni villaggi sparsi sulle colline, che offrono altri tesori da scoprire: il Parco museo Jalari, il museo delle mattonelle Epicentro e il museo etnostorico Nello Cassata dove sono raccolti molti oggetti della vita quotidiana del passato.
A pochi minuti dal centro si può raggiungere il Santuario del Carmine, che si trova su una collina con una vista panoramica mozzafiato. Lo sguardo si perde nell’azzurro del mare che si confonde con il cielo; da lì si vedono Capo Milazzo e Capo Tindari e, esattamente di fronte, l’isola di Vulcano. La cupola di San Sebastiano spicca tra i tetti, maestosa.
Inoltre, a pochi minuti dalla città ci sono molti luoghi da scoprire. Un esempio è la pineta dove, fino a qualche decennio fa, i ragazzi che frequentavano la mia scuola andavano a fare le scampagnate.
Sicuramente adesso, quando camminerò per i vicoli di Barcellona, farò più attenzione a quello che mi circonda e cercherò di scoprire nuovi luoghi che raccontano le nostre origini e che ci aiutano a comprendere antiche tradizioni!
di Chiara D’Agostino classe I A Scuola Sec. I Grado G. Verga Barcellona P. G.