Le maggiori etnie degli Stati Uniti d’America
È sempre esistita la migrazione, praticata sia dagli uomini che dagli animali. Lo Stato con la maggiore percentuale di immigrati al suo interno sono ad oggi gli Stati Uniti d’America, con un 13,3 % di popolazione immigrata che ne fanno per definizione uno stato “melting pot” (tradotto come “crogiolo”), espressione che si usa per indicare quel tipo di società che vive e permette la commistione di elementi di origini eterogenee diversi con il risultato di costruire una identità condivisa. Gli Stati Uniti sono una repubblica federale composta da cinquanta Stati e un distretto federale e, in virtù anche delle vicende storiche, in ogni Stato troviamo un’etnia prevalente, proveniente principalmente dall’Europa.
Così gran parte del Nord degli Stati Uniti, l’Alaska e la Florida trovano come maggiore etnia i tedeschi; mentre gli afroamericani, anche retaggio del lungo periodo della schiavitù nelle piantagioni, sono molti in Louisiana, Mississipi, Alabama, Georgia, le due Carolina e in Virginia. I messicani prevalgono in Texas, New Mexico, Arizona e California. I colonizzatori principali degli Stati Uniti nel passato, cioè gli europei, si trovano in maggioranza in Utah, Vermont e Maine; subito dopo ci sono gli “americani” e questi hanno una spiegazione particolare. La provenienza etnica “americana” si riferisce infatti a cittadini statunitensi che identificano la loro provenienza etnica come semplicemente “americana” piuttosto che relativa ad altri gruppi razziali od etnici ufficialmente riconosciuti.
La maggioranza di essi sono americani bianchi, che tuttavia non si identificano con alcuno dei vari gruppi etnici per varie ragioni, data la grande distanza generazionale che li separa dalla etnia originale. Questi sono dominanti in Arkansas, Tennessee, Kentucky e in West Virginia. E poi ci siamo noi, noi italiani, stereotipati in tutto il mondo come “mangia-pizza” e “mafiosi”, che andiamo a prevalere negli Stati federati di New York, New Jersey, Connecticut e Rhode Island. Dopo vi sono altre nazionalità, che non prevalgono in uno Stato federato ma sono molto presenti, come gli irlandesi, maggiormente presenti in New Hampshire e Massachusetts. Nelle Hawaii, invece, l’etnia prevalente è quella giapponese, mentre una grossa presenza cinese ha da sempre caratterizzato la California e città come San Francisco, dove nasce appunto la definizione di “Chinatown” per indicare quartieri interamente abitati da orientali.
Insomma, pur per definizione uno stato “macedonia”, nato storicamente dalla progressiva accoglienza e integrazione di molte etnie e culture, gli Stati Uniti non mancano di presentare al loro interno una varietà etnica ancora percepibile che spesso, a livello sociale, crea diseguaglianze ed emarginazione, soprattutto nei confronti dei nuovi immigrati ispanici provenienti da Messico e Sudamerica in generale.
Stefano Pio Lazzara
Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.