Friday for Future: 15/3/2019 manifestazioni contro cambiamenti climatici
Friday future: La società di oggi è basata su un modello di vita che sembra ignorare le sfide di un futuro che oramai è diventato presente. Il consumo irresponsabile delle risorse del pianeta sta causando danni che ricadono su tutti i suoi abitanti. La terra sta vivendo una fase di cambiamenti climatici rapidissimi a causa delle azioni umane, queste attività stanno inoltre portando a un’estinzione di massa di migliaia di specie viventi, che riduce drasticamente la biodiversità. Non è un caso che siano stati gli studenti a mobilitarsi per primi in questo movimento: saranno le giovani generazioni quelle che vivranno sulla propria pelle i danni maggiori del cambiamento climatico. E i giovani di oggi non vogliono. Così le mobilitazioni del 15 marzo hanno visto scendere in piazza tutti, giovani e non giovani.
Il 20 agosto 2018 Greta Thunberg, una ragazza frequentante la scuola di Stoccolma e affetta dalla sindrome di Asperger, ha deciso di non andare a scuola fino alle elezioni legislative del 9 settembre 2018.
La decisione di questo gesto è nata a fronte delle eccezionali ondate di calore e degli incendi boschivi che hanno colpito il suo paese durante l’estate. Voleva che il governo svedese riducesse le emissioni di anidride carbonica ed è rimasta seduta davanti al parlamento del suo Paese ogni giorno durante l’orario scolastico. Così ha iniziato a manifestare ogni venerdì, lanciando così il movimento studentesco internazionale Fridays for Future.
Ha anche partecipato alla manifestazione Rise for Climate davanti al Parlamento Europeo a Bruxelles. Il suo sciopero del venerdì ha attirato l’attenzione dei media in diverse nazioni e manifestazioni simili sono state organizzate in altri paesi, tra cui i Paesi Bassi, l’Italia, la Germania, la Finlandia, la Danimarca e l’Australia. Migliaia di studenti sono stati ispirati da Thunberg ad intraprendere lo sciopero del venerdì. Venerdì 15 marzo 2019 ci sono state manifestazioni in tutta Italia per chiedere misure urgenti per frenare i cambiamenti climatici.
Uno “sciopero per il clima” con proteste e mobilitazioni in tutto il mondo. Molti studenti e adulti (in minoranza) sono scesi in piazza lasciando vuote le scuole e gli uffici, per protestare il cambiamento climatico con un lungo corteo nelle grandi e piccole città italiane. I cartelli sono improvvisati, pezzi di cartone disegnati a mano. Fra gli slogan, “Ci siamo rotti i polmoni”, “ci riprendiamo il nostro futuro”, “uno spreco al giorno toglie il pianeta di torno”.
Bongiovanni Giorgia classe 3D
Greta Thunberg
“Abbiamo certamente bisogno di speranza. Ma l’unica cosa di cui abbiamo bisogno più della speranza è l’azione. Una volta che iniziamo ad agire, la speranza si diffonde. Quindi, invece di cercare la speranza, cerchiamo l’azione. Allora e solo allora, la speranza arriverà.”
