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In Cina la pena di morte è legale

Per molti secoli la pena di morte è stata considerata una punizione “naturale” per gli assassini che sono andati contro la sicurezza e l’ordine della società. Gli argomenti contro di essa dovrebbero però ridursi a uno solo: non uccidere. Il diritto alla vita è considerato infatti il primo tra i diritti fondamentali dell’uomo. Molti stati democratici l’hanno abolita, ma in altrettanti è ancora presente e numerose associazioni come “Amnesty International” e “Nessuno Tocchi Caino” si battono per eliminarla definitivamente in tutto il mondo. La Cina è, ad esempio, il Paese in cui viene eseguito il più alto numero di condanne a morte nel mondo. Qui è applicata la pena capitale come sanzione prevista dal codice penale, anche se da qualche tempo anche in questo paese si è aperto un dibattito sulla sua abolizione. Ogni anno vengono però eseguite migliaia di esecuzioni, rese pubbliche dai tribunali cinesi o dal Partito e che vengono pubblicate da “Amnesty International”. I dati sono tuttavia incompleti, perché la Cina è un Paese in cui la pena di morte è un segreto di Stato e vengono pubblicate solo parte delle sentenze. Nel paese esistono, tra l’altro, due tipi di condanne a morte:

In Cina la pena di morte è legale

– immediata: dopo la condanna si hanno a disposizione da 3 a 10 giorni per ottenere la probabile “grazia”. Di solito le esecuzioni avvengono alle ore 10 e questo metodo è il più applicato;

– con sospensione condizionale per due anni: l’esecuzione viene sospesa per due anni e, se il condannato in questo periodo non commette altri crimini, la condanna è cambiata in altre pene.

In Cina la pena di morte è legale

Esistono poi due tipi di modalità di esecuzione: la fucilazione, spesso collettiva, e l’iniezione letale, introdotta nel codice penale del 1997 perché considerata più umana e meno brutale della precedente. Alcuni resoconti giornalistici hanno riferito anche che esiste una camera della morte situata su un furgone attrezzato prodotto dalla Iveco per i cinesi.

In passato le esecuzioni capitali venivano eseguite in Cina secondo cinque modalità, alcuni delle quali molto crudeli, come lo squartamento, ovvero il corpo veniva legato a quattro cavalli e poi fatti partire in diverse direzioni, mentre nell’epoca “Zhou” sono attestati anche la decapitazione e lo zhan.

In Cina la pena di morte è legale

In qualsiasi forma e in qualsiasi paese, comunque, la pena di morte non è altro che un omicidio commesso dallo Stato e come tale pone la giustizia sullo stesso piano del colpevole commettendo un assassinio legalizzato. Solo quando tutti gli stati la aboliranno allora forse potremo definirci una società progredita.

Ilenia Scarpaci

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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