martedì, Novembre 5, 2024
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UNA TECNOLOGIA TUTTA AL MASCHILE

Computer, smartphone, tablet, insomma tutti i device sono sempre percepiti come fossero di genere maschile.

Al giorno d’oggi sembra inevitabile e del tutto normale pensare agli smartphone, ai computer, ai tablet e a qualunque altro mezzo di comunicazione elettronico, insomma a tutti i device, come oggetti di genere maschile.

È ovvio che la nostra adorata lingua italiana scivoli verso il maschile, dato che gli uomini prevalgono chiaramente sulle donne nell’universo della rete.

Sergej Brin

I maschi hanno eccelso nel campo tecnologico, sono stati, in sostanza, gli artefici di questa industria innovativa: Kevin Systrom di Instagram, Jimmy Wales e Larry Sanger di Wikipedia, Jan Koum e Brian Acton di WhatsApp, Larry Page e Sergej Brin di Google, insomma tutti uomini.

Margaret Bullen
Una delle ragazze che si occupò di cablare l’immenso Colossus a Bletchley Park nel 1944. Margaret Bullen all’epoca aveva 18 anni e lavorava insieme ad altre due colleghe all’allestimento del primo computer programmabile

Tuttavia, furono proprio le donne, negli anni ’50 e ’60 del Novecento, a dare la capacità di pensare a semplici fili, interruttori, rottami di metallo e valvole, creando così la vita artificiale. Dietro questo incredibile e un po’ magico lavoro ci sono la determinazione, la pazienza, il coraggio, l’abilità di tantissime donne. Esse hanno donato il loro cervello e il loro cuore di donna alle apparecchiature elettroniche.



Margaret Hamilton– Informatica, ingegnere e imprenditrice statunitense. È stata la direttrice del Software Engineering Division del MIT Instrumentation Laboratory, che sviluppò il software di bordo per il programma Apollo

Spesso e volentieri, però, dimentichiamo che dietro a quegli schermi c’è l’incredibile lavoro di donne che hanno avuto come unico scopo quello di far evolvere la tecnologia, aggiungendo sapere al sapere, conoscenza alla conoscenza (non è forse così che il cammino dell’Umanità è stato improntato al progresso?).

Mary Allen Wilkes

Mary Allen Wilkes e numerose altre donne, a partire dagli anni ’50, hanno contribuito a dar vita ed esistenza a ingombranti marchingegni attraverso lo sviluppo dei software e della programmazione in generale.

Eppure, la percentuale di donne impegnate nel campo informatico è drasticamente scesa sempre più e non è facile spiegarne il motivo. Può esserne una causa l’imperante maschilismo che domina non solo la tecnologia ma anche molti contesti linguistici (la lingua italiana è scandalosamente maschilista).

Bisognerebbe perciò ricordare che dentro quegli strumenti che noi esseri umani tanto usiamo e amiamo pulsa indispensabilmente un cuore di donna.

Il presente articolo è stato realizzato nell’ambito del Corso PON “Giornalisti si diventa” dai seguenti allievi: Bucca Maria, Greco Marianna, Fazio Cristian, Ruolo Giovanni. I.C. Bastiano Genovese

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