martedì, Novembre 5, 2024
COMUNICATI STAMPADirittoUNIVERSITA' DEGLI STUDI MESSINA

“Il valore della fedeltà allo Stato”, l’Università luogo di formazione della coscienza civile

L’Università come luogo di formazione della coscienza civile dei cittadini e non semplicemente come agenzia di trasferimento della conoscenza. Questo è il significato più forte che è emerso dal seminario di studi su “Il valore della fedeltà allo Stato”  svoltosi ieri presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università degli Studi di Messina. L’iniziativa è stata promossa dalla cattedra di Istituzioni di Diritto pubblico del prof. Pierangelo Grimaudo, afferente al Corso di Laurea di Scienze politiche e delle relazioni internazionali. Protagonista della giornata l’Arma dei Carabinieri, esempio encomiabile di attaccamento ai valori della Nazione e di fedeltà alle istituzioni, rappresentata dal suo massimo esponente nei territori siciliani e calabresi Generale di Corpo d’Armata Luigi Robusto, Comandante interregionale del “Culqualber”, di stanza a Messina.

All’incontro hanno portato i saluti il Rettore dell’Università di Messina, prof. Salvatore Cuzzocrea e il Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche, prof. Mario Calogero. I lavori, introdotti dai proff.  Pierangelo Grimaudo e Giovanni Moschella (Prorettore Vicario), hanno evidenziato come, nella trama dei diritti e libertà propri della Costituzione della Repubblica, non meno significativi sono i doveri che incombono sia sui cittadini che sulle stesse istituzioni pubbliche chiamate a governare la comunità: dovere di solidarietà politica economica e sociale, dovere di svolgere un’attività o funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società, dovere civico di voto e di partecipazione, dovere di difendere la Patria e di essere fedeli alla Repubblica osservandone la Costituzione e le leggi, e di adempiere le funzioni pubbliche con disciplina ed onore; ma anche “dovere” della Repubblica di rendere effettiva l’uguaglianza dei cittadini attraverso la rimozione degli ostacoli economici e sociali che impediscono il pieno dispiegarsi della libertà e la partecipazione di tutti alla vita politica economica e sociale. In questo quadro il ruolo dello Stato, inteso nella sua dimensione di organizzazione a supporto della realizzazione dei valori civici elevati a rango di norme ordinamentali supreme, emerge in tutta la sua importanza.

La fedeltà allo Stato è per ciascun cittadino essenzialmente fedeltà alla Costituzione, “casa comune” di tutti gli italiani; fedeli allo Stato in quanto partecipi delle sue scelte e beneficiari della sua protezione. Si tratta dunque di un dovere, quello di fedeltà,  che ha come contenuto non tanto la subordinazione ad un ordine gerarchicamente sovraordinato, quanto piuttosto la condivisione, la fiducia e l’identificazione nelle istituzioni democratiche. Le istituzioni, la continuità delle  istituzioni, devono perciò essere tenute immuni dalla legittima lotta politica che naturalmente divide e spesso contrappone i cittadini, ma mai può sconfinare nella delegittimazione dello Stato e delle sue stesse componenti politiche: governi, maggioranze e opposizione parlamentari. L’intervento del Procuratore della Repubblica di Barcellona P.G., dott. Emanuele Crescenti, ha voluto testimoniare l’affidabilità dell’Arma presente in ogni angolo del Paese a supporto della legalità e della giustizia, custode della sicurezza dei cittadini. Il Generale Robusto, partendo dalla sua stessa esperienza fatta di un lungo impegno di servizio nei Carabinieri, ha voluto invece rappresentare la missione degli stessi non solo nella repressione e nella prevenzione degli illeciti sul territorio dello Stato, ma anche in relazione all’impegno profuso nel soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali ed al ruolo dell’Arma per il mantenimento della pace negli scacchieri più delicati nel mondo. Libano, Cossovo, Gerusalemme, Iraq, Afganistan sono solo alcuni dei luoghi dove i carabinieri hanno operato ed operano per stabilizzare la pace, per assicurare una convivenza pacifica tra popoli ed etnie diverse, portando in quei territori i valori di umanità patrimonio comune della identità italiana. L’aspetto peculiare dell’iniziativa è stato caratterizzato dall’impegno di alcuni studenti nell’elaborazione di un documento audiovisivo che, ripercorrendo le tappe più significative della lunga storia dell’ Arma al servizio dello Stato, ha voluto significare la profonda gratitudine ad un’istituzione che più d’ogni altra rappresenta per la sua continuità l’Italia.

Nell’ occasione è stato, inoltre, presentato il ciclo di incontri di approfondimento che si svolgeranno nei mesi di marzo edaprile su “L’impegno dell’ Arma dei Carabinieri nelle Missioni militari italiane all’estero”. Gli incontri sono promossi dalla stessa cattedra di Istituzioni di Diritto pubblico.

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