martedì, Novembre 5, 2024
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Greta Thunberg, la ragazza svedese che lotta per il clima

Nella nostra società impregnata e caratterizzata da comportamenti scorretti, rivoluzioni tecnologiche, guerre mediatiche, bullismo e forme più o meno gravi di insensibilità siamo tutti capaci di etichettare chiunque sia diverso da noi o abbia qualche difficoltà con l’epiteto ‘’anormale’’.

Sono proprio queste persone definite ‘’anormali’’ che riescono a dare forti scosse: Greta Thunberg a soli 16 anni, affetta da una forma di autismo, è all’origine di un movimento mondiale di studenti universitari e liceali che ogni venerdì scendono in piazza per chiedere delle azioni concrete ai governi nazionali contro il cambiamento climatico.

Greta ha iniziato da sola davanti alla sede del Parlamento svedese con un cartellone sul quale era riportata la frase ‘’sciopero scolastico per il clima’’.

Invece di ricominciare la scuola alla fine della vacanze, il 21 agosto dello scorso anno, Greta ha deciso di ‘’marinare la scuola’’ fino alla fine delle elezioni nel suo paese ovvero il 9 settembre. Voleva lanciare un messaggio a tutti i candidati perché secondo lei nessun programma presentato prevedeva un’eventuale proposta di rimedio alla grave problematica riguardante il cambiamento climatico in atto. Molti hanno cercato di convincerla a tornare a scuola e soltanto così lei ha deciso di scioperare e manifestare esclusivamente di venerdì.

Da quel momento il venerdì è diventato ufficialmente il giorno di protesta per il cambiamento climatico proprio grazie a Greta.
Soltanto sei mesi dopo la giovane ragazza dalle lunghe trecce bionde, viene così riconosciuta, è diventata nota sui social, specialmente su Twitter con quasi 190 mila seguaci.

L’hashtag #Fridaysforfuture è diventato davvero virale contagiando Gran Bretagna, Paesi Bassi, Scandinavia e Germania, fino ad arrivare in Australia dove il 30 novembre sono scesi in piazza migliaia di ragazzi per protestare contro le politiche inadeguate sul clima. Ad accogliere questo invito di protesta sono stati anche gli studenti svizzeri che, scesi in piazza il venerdì inizialmente in 500, successivamente, dopo pochissime settimane, sono stati ben 4 mila, fino ad arrivare a gennaio scorso e superare ogni aspettativa partecipando in 20 mila studenti. Numeri assurdi che neanche Greta si sarebbe aspettata. Il 31 gennaio per ben 4 settimane di fila gli studenti hanno ‘’marinato la scuola’’ per prendere parte a questa protesta sul cambiamento climatico.

Grazie a tutto questo Greta Thunberg entra a far parte della lista dei 25 giovani più influenti dell’anno secondo il Time e, in questi ultimi mesi, è stata invitata in moltissime città europee per spiegare in prima persona il suo impegno.
Fin da bambina si è più volte soffermata sulla questione delicata riguardante il cambiamento climatico e ha da sempre sostenuto fosse questa la più grande crisi che ha di fronte l’umanità, ma soprattutto la domanda che spesso si pone è stata ed è: perché nessuno si occupa di ciò? perché nessuno affronta questo problema?
Intanto il cosiddetto ‘’effetto Greta’’ arriva anche in Italia, numerosissime fan page create e moltissimi ragazzi in tutta Italia il venerdì scendono in piazza. Le manifestazioni sono tutte organizzate in modo autonomo dagli studenti.

L’idea di manifestare nasce anche perché Greta vuole far sì che tutti siano preparati al 15 marzo, giorno proclamato per lo sciopero mondiale per il clima.
Il movimento globale, SchoolStrike4Climate, ha lanciato la ‘’chiamata’’ per manifestazioni urgenti di protesta in tutto il mondo per chiedere delle azioni a difesa del clima. La risposta a questa chiamata è stata immediata, infatti hanno aderito più di 50 Paesi, tra cui l’Italia.
Del resto come dice la stessa Greta Thunberg: ‘Ci stanno rubando il futuro, perché dovremmo andare a scuola?’’

Melissa Bilardo IV C BS

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