Recensioni sul libro di Antonio Valenti Karate Icon. Io Sono Luca Valdesi.
In “Karate icon. Io sono Luca Valdesi” Antonio Valenti racconta il suo primo approccio letterale col mondo dello sport. Nelle pagine di questo libro lo scrittore siciliano racchiude non soltanto la storia di uno degli atleti più straordinari della storia del karate italiano, ma attraverso la narrazione degli episodi della vita singolare e, allo stesso tempo, incredibilmente semplice di Luca Valdesi, riesce a far comprendere al lettore come un individuo possa completare e modellare il proprio carattere anche grazie allo sport che egli pratica. Nel caso di Luca Valdesi, “immenso e irripetibile fuoriclasse”, come Vincenzo Parrinello lo definisce, il rapporto che l’atleta costruisce con il Karate si può certamente considerare una vera e propria relazione. Una relazione caratterizzata da continui progressi e perfezionamenti.
Tutto ha inizio un po’ per caso. Valdesi è un bambino, forte e determinato, che un giorno decide di accettare la proposta dello zio di partecipare a un corso di Karate. Luca cresce e insieme a lui anche la sua passione e dedizione verso questo sport. Proprio in quegli anni, inizia a trasformarsi l’idea stessa del Karate italiano, a partire dai principi fondamentali che regolano l’apprendimento di quella disciplina che ha accompagnato Luca per tutta la vita. Il Karate, infatti, non si può considerare un semplice sport, ma uno stile di vita che riesce ad equilibrare l’essere umano non solo fisicamente ma anche dal punto di vista psicologico. È uno sport esemplare, che insegna ad andare sempre avanti e, soprattutto, a comprendere i concetti di pazienza e controllo.
Tutti questi aspetti caratterizzano Luca Valdesi. Dalle pagine di questo libro straripa, infatti, non soltanto la modestia e la forza inesauribile che lo contraddistinguono, ma anche il suo amore e la passione incondizionata per questo sport. Luca Valdesi è diventato l’uomo che è oggi non soltanto grazie alle molteplici esperienze costruttive che hanno contrassegnato la sua vita, ma anche grazie al costante supporto che ha ricevuto dalla propria famiglia. Uno degli eventi più significativi della carriera dell’atleta è stata l’ultima competizione avvenuta ai mondiali di Karate di Parigi, nel 2012. Come racconta lo scrittore e amico Antonio Valenti, dopo aver vinto la medaglia di bronzo nell’individuale maschile di Kata, giunto al centro del tatami, consapevole del fatto che quello fosse il suo ultimo mondiale, Valdesi comprende per la prima volta di doversi godere quel momento. Questo episodio evidenzia la grande umiltà e determinazione dell’atleta, riconosciuta anche dal pubblico che lo acclama non solo per il grande risultato ottenuto, ma soprattutto per ciò che egli è e rappresenta: un grande sportivo che ha forgiato il suo coraggio e la sua forza sulla pratica quotidiana della lealtà, qualità che lo hanno reso un uomo capace di accettare anche una sconfitta.
Beatrice Calderaro IV B
“Abbiamo tutta la vita davanti” è una delle frasi ricorrenti di Antonio Valenti, autore del libro “Karate Icon”, ed è con questa filosofia che Luca Valdesi è diventato uno degli atleti più straordinari di sempre. Palermitano, siciliano, italiano ha conquistato: 6 titoli mondiali, 22 titoli europei e 20 italiani. Inizia il suo percorso da karateka all’età di 6 anni, sotto la guida del padre Andrea, in diverse palestre cittadine.
A soli 19 anni, entra a far parte del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, società alla quale appartiene tutt’ora ed oggi la sua carriera agonistica è ammirata da tutto il mondo. Il racconto in prima persona raccolto da Antonio Valenti costruisce una vera e propria icona del karate. Con la sua determinazione, dedizione e voglia di fare, Valdesi rappresenta non solo un esempio sportivo, ma un esempio di vita. Grazie agli affetti e ai sogni si può vincere, il vincitore è colui che non si è mai arreso. La storia di Luca Valdesi ci invoglia a sognare e a fare di tutto. Non si è mai troppo impegnati per lavorare, allenarsi e migliorare sempre di più.
Francesca Fabio VB scientifico
Nel libro “karate Icon” Antonio Valenti racconta la vita e la carriera di Luca Valdesi, un grande fuoriclasse che ha segnato in maniera indelebile la storia del karate. Traspare dalle pagine la passione per questa disciplina, da quando all’età di sei anni lo zio lo invita nella sua palestra, con i suoi primi successi e un susseguirsi di vittorie e titoli che lo hanno consacrato più volte campione del mondo.
Luca racconta la sua vita,la sua carriera ma parla anche della sua famiglia.
Quella di Luca sembra la sceneggiatura di un film e invece si tratta di una storia vera, raccontata dal suo stesso protagonista. La storia di un ragazzo come tanti, che è di diventato un “gigante”, cosciente delle sue doti fisiche e consapevole che non basta solo misurarsi con i migliori, ma bisogna avere anche spirito di sacrificio e di lealtà!
Quando penso al concetto che Luca ha dello sport, mi viene in mente una fune che unisce popoli e culture diverse, qualcosa di formativo in grado di veicolare messaggi di fiducia e di solidarietà, mentre oggi la tv ci parla più di ingaggi milionari, contratti per i diritti televisivi, calciatori, ciclisti e sportivi dopati. Mi viene in mente la fatica per raggiungere un obiettivo, la voglia di primeggiare, il desiderio di farcela a tutti i costi, ma anche il concetto di lealtà nel suo più profondo significato sociale.
Il messaggio che l’autore vuole trasmetterci è quello del fair play che include valori del rispetto dell’avversario, dello spirito di gruppo, della gratitudine. Educare i giovani al fair-play nello sport significa senza dubbio formare degli adulti in grado di giocare lealmente anche nella vita, vivendo nel rispetto di sé stessi e degli altri. La gestione pacifica di un conflitto, in un mondo fortemente inquieto come il nostro, è d’altra parte la più grande sfida del presente.
Sara Martino