martedì, Novembre 5, 2024
COMUNICATI STAMPAUNIVERSITA' DEGLI STUDI MESSINA

Il volto umano del Diritto, Marco Cappato ospite dell’Ateneo

Si è svolto in Aula Magna un seminario di studi sul tema “Il volto umano del diritto: visioni a confronto. Il caso DJ Fabo-Cappato e la decisione di fine-vita”.
Dopo i saluti istituzionali, al seminario presentato ed introdotto dal prof. Giacomo D’Amico e dal prof. Alberto Randazzo, sono intervenuti i professori Lucia Risicato, Angelo Licastro, Antonio Ruggeri e Luigi D’Andrea, ospite dell’incontro  Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, che persegue l’affermazione delle libertà civili e dei diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione.

“Credo che l’Università- ha detto il prof. D’Amico- debba farsi carico non solo delle attività di didattica e ricerca, ma anche avere un ruolo  fondamentale nella società ed essere motore attivo della comunità nell’esaminare e discutere certi temi come quello che stiamo affrontando oggi”.

“L’opinione pubblica, ormai da tempo, ha capito l’importanza di poter essere liberi di decidere anche della fine della propria vita- ha sottolineato Marco Cappato. “Ormai quasi ogni famiglia ha un certo vissuto e sa cosa significa dovere accompagnare un proprio caro alla fine della sua esistenza. Chiunque stia accanto ad una persona sottoposta ad un dolore insopportabile, vede quella scelta come una liberazione da una vera e propria tortura. I malati che vogliono vivere devono essere aiutati ovviamente, ed anche molto più di quanto avvenga oggi, ma a volte si arriva alla condizione di non potere scegliere  e allora diventa una violenza imporre la nostra morale sulla “pelle” degli altri. Il problema è la politica che preferisce dividersi piuttosto che affrontare problemi sempre più rilevanti per la vita delle persone. La Corte Costituzionale ha dato un termine al Parlamento per decidere e spero che finalmente si prenda una decisione”.

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