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Non vogliamo solo fiori!

L’otto marzo è il giorno dedicato alla Festa in onore della donna. Tale ricorrenza negli ultimi anni è stata sottovalutata da vari punti di vista. Istituita per far ricordare a tutta l’umanità i sacrifici che migliaia di donne hanno dovuto affrontare e gli abusi e le difficoltà che hanno dovuto subire per riuscire ad ottenere parità di diritti e traguardi che si pensavano irraggiungibili, oggi molto spesso viene vissuta come un giorno di divertimento, durante il quale si organizzano feste goliardiche, rendendolo privo del suo vero significato. Ma che significa veramente l’8 marzo?

La scelta di questa data è controversa e il simbolo di questo giorno è il fiore della mimosa perché il giallo è il colore che rappresenta la forza e la gioia, due sentimenti che nella vita hanno sempre accompagnato le donne; inoltre la mimosa, che cresce anche in terreni difficili, viene associata alla storia femminile ed alla capacità delle donne di rialzarsi e difendere la propria libertà ed i propri diritti, anche con enormi sacrifici.

La via dell’emancipazione femminile è stata infatti piuttosto ardua e tortuosa. Oggi, rispetto al passato, la donna ha fatto grandi passi in avanti, sia nel modo lavorativo che in quello politico, ma molto spesso il suo rapporto con l’uomo non è cambiato, in quanto questi continua a vederla come un oggetto di proprietà e non riesce a riconoscerle i propri diritti e a rispettarla. Molte le donne hanno cercato di sfuggire a questi “mostri” mettendo in pericolo la loro vita e nella maggiore parte dei casi non sono riuscite ad uscirne a testa alta.

Rosa Parks

Nel passato il dovere della donna era quello di badare ai figli e prendersi cura del focolare domestico, tuttavia ci furono alcune donne che, battendosi contro leggi e opinioni ritenute ingiuste, ottennero grandi risultati anche a costo della propria vita.

Mi piace ricordare tra le tante Rosa Parks, la prima donna di colore che si rifiutò di cedere il posto ad un bianco sul bus e per questo fu arrestata solo perché si era opposta alle leggi razziali in America;

Coco Chanel

oppure Coco Chanel, che ha rivoluzionato il mondo della moda, valorizzando la figura femminile; Amelia Earhart, che con tanta fatica è riuscita a realizzare il suo sogno di diventare la prima aviatrice donna;

Montessori

Maria Montessori, la prima donna a laurearsi in medicina, che si dedicò alla pedagogia dei bambini sviluppando il cosiddetto “metodo Montessori”, ormai famoso in tutto il mondo. Ai giorni nostri la figura femminile nel mondo lavorativo ha superato tutte le più rosee aspettative e ci sono diverse donne che ricoprono importanti cariche nel Parlamento o che si distinguono nell’ambito medico e di ricerca, o ancora che addirittura riescono a diventare astronaute, come Samantha Cristoforetti…

Cristoforetti

L’otto marzo, quindi, non deve essere solo fatto di “fiori e discorsi”, ma in questo giorno così importante dobbiamo ricordare tutte le donne che, grazie alla loro tenace forza ed al loro orgoglio, sono riuscite a cambiare il mondo in cui viviamo, dando vita ad una società in cui ogni donna può sognare e diventare ciò che sogna… se lo vuole…

Greta Coppolino

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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