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La “Festa delle donne”, una ricorrenza internazionale

L’8 marzo si celebra la “Festa delle donne”, ovvero la “Giornata mondiale dedicata alle donne”. Questa ricorrenza è stata istituita dalle organizzazioni internazionali per ricordare e riconoscere le conquiste politiche, economiche e sociali del genere femminile. In occasione di questo evento, infatti, non solo vedremo fioristi e bancarelle pieni di mimose, simbolo della festa, ma potremo partecipare anche a diverse iniziative tutte incentrati sul tema “donne”: si parla dei loro diritti, della storia dei movimenti femministi e dell’evoluzione della condizione della donna nel corso del tempo. Il percorso di emancipazione del genere femminile non è ancora finito ed in alcuni paesi, ancora fortemente legati alle tradizioni, la disparità di genere è anche al giorno d’oggi molto marcata. L’origine della celebrazione è piuttosto confusa. A lungo si è pensato fosse legata alla morte di un gruppo di operaie avvenuta in un rogo scoppiato in una fabbrica di New York nel 1908. In realtà però si tratta di un falso storico, creato da un gruppo di femministe che volevano mantenere viva la memoria su un altro evento realmente accaduto, ovvero l’incendio del 25 marzo 1911 divampato nella fabbrica Triangle di New York dove persero la vita 146 operai, quasi tutte donne immigrate. La nascita della ricorrenza risale al 3 maggio del 1908 quando, nel corso di una conferenza del Partito Socialista di Chicago, il membro Corinne Brown parlò evidenziando la condizione di sfruttamento delle operaie e le discriminazioni che erano costrette a subire dal punto di vista del salario e degli orari di lavoro. L’anno dopo, nel febbraio 1909, venne organizzata una manifestazione volta a sostenere il diritto di voto delle donne e il 23 dello stesso mese fu celebrata la “Giornata della donna”, nel corso della quale ci fu uno sciopero di ventimila camiciaie. L’origine dell’ 8 marzo è invece strettamente legata a ciò che avvenne l’8 marzo 1917 a San Pietroburgo, quando le donne della città si riversarono per le strade manifestando con forza per la fine della Prima Guerra Mondiale e furono le prime a portare alla caduta dello Zarismo. Questa data venne poi scelta come giorno della “Festa della Donna” nel corso di un’altra conferenza internazionale.

Il fiore simbolo della Giornata Internazionale della Donna è la mimosa e la scelta di usarlo appartiene a tre donne iscritte all’ “Unione Donne Italiane”, che lo ritennero il più adeguato in quanto fiorisce proprio nel mese di marzo, è economico e può essere facilmente reperito anche lungo la strada. Inoltre, secondo i Nativi Americani, la mimosa richiama forza e femminilità.

In Italia la ricorrenza è diventata, nella maggioranza dei casi, l’occasione di organizzare cene, serate in discoteca e uscite solo femminili, incontri che purtroppo sfociano spesso nel cattivo gusto facendo perdere alla giornata l’importante significato che ha. Nel resto del mondo, invece, la celebrazione è ancora l’occasione per rivendicare la parità dei sessi e denunciare le discriminazioni a cui sono sottoposte le donne.

Ad esempio in Indonesia, artiste e intellettuali si riuniscono per confrontarsi su questioni politiche di loro interesse, mentre per le strade vengono organizzate feste ed eventi a tema. In Vietnam, invece, la ricorrenza ha un carattere di convivialità poichè sul luogo di lavoro viene portato del cibo da dividere tutti insieme.

In Africa vengono organizzati svariati eventi culturali e artistici dalle associazioni femminili che durano per una settimana, mentre in Quebec non sono previste feste ma riunioni e incontri in cui discutere e confrontarsi sulla condizione della donna. Interessante è l’iniziativa della Colombia, dove le donne si riuniscono per vendere pollo e patate e dare il ricavato alle organizzazioni femminili del paese, allo scopo di sostenere le loro attività. Infine in Russia la “Festa della Donna” è una Festa Nazionale e viene festeggiata con un pranzo in famiglia. Durante questa giornata la televisione trasmette film e fiction che hanno come tema la situazione della donna durante l’epoca sovietica.

Insomma, in qualunque modo decidiate di festeggiare l’8 marzo, non dimenticate il significato di questa ricorrenza e il percorso difficile compiuto dal genere femminile fino a questo momento verso la parità, percorso purtroppo non ancora concluso.

Francesca Giunta

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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