martedì, Novembre 5, 2024
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Istruirsi per essere donne libere di scegliere

L’otto marzo, come ben sappiamo, è la “Giornata internazionale della donna” e in occasione di questa celebrazione gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto hanno assistito, presso il loro “Museo Didattico”, a un interessante incontro guidato dall’avvocato Maria Rita Ielasi, presidente dell’associazione “Cammino”, un onlus che si occupa in particolare di minori e famiglie in difficoltà.

All’inizio del seminario l’avvocato Ielasi si è premurata a precisare ai ragazzi che in realtà quella che comunemente viene chiamata “festa delle donne” non è una “festa” ma bensì una “commemorazione”, vale a dire che tutti in questo giorno sono tenuti a ricordare i diritti della donna, cosa che occorrerebbe fare però tutti i giorni, dal momento che ormai non si fa altro che sentire al telegiornale di maltrattamenti e spesso anche uccisioni di donne, private violentemente della propria libertà o vita. Di fatto poi l’incontro si è concentrato soprattutto sulla “libertà di scegliere”, dato che in Italia, ma anche in molti Paesi europei, vedere lavorare una persona di genere femminile in un incarico prettamente maschile viene ritenuto uno “scandalo”. Molte volte, infatti, l’uomo vieta di far impiegare la donna all’interno di lavori più vigorosi o addirittura le impone di fare la casalinga. Quest’obbligo nei Paesi più orientali è imposto perfino dalle famiglie, così come un tempo avveniva qui in Europa. Per questo valido motivo è molto importante lo studio, perché è proprio attraverso un percorso di istruzione che la donna, arricchendo la propria cultura, può trovare un lavoro dignitoso e che soddisfi le proprie tasche anche durante la vecchiaia. Non tutti invece riflettono sul fatto che lavorare equivale a studiare e che anche un lavoro che spesso può sembrare banale e semplice da svolgere, come ad esempio la modella, richiede uno studio ben curato e preciso. Ed è proprio per ricordare alle donne il loro valore e le loro potenzialità, per spronarle a non arrendersi mai davanti agli ostacoli, questo giorno viene ricordato anche attraverso l’immagine di figure femminili che hanno cambiato la storia o hanno lottato per la parità dei diritti, donne come Rita Levi Montalcini, Valentina Tereskova, Rosa Parks, Emmeline Pankhurst, Malala Yousafzai, Margaret Heafield e tante altre.

A chiusura dell’incontro con i ragazzi l’avvocato Ielasi infine voluto ribadire soprattutto la necessità, per migliorare la situazione e raggiungere una vera parità di genere, di dover partire dall’educazione al rispetto della donna come individuo e al superamento degli stereotipi, perchè essa non è un oggetto di cui l’uomo si può impossessare, e ciò sta a significare che la donna deve essere libera non solo di scegliere un lavoro che le piace e la soddisfi ma anche semplicemente di uscire di casa da sola, di interrompere una relazione se incomincia a smettere di provare amore per un uomo, di fare le sue scelte di vita…

In definitiva, anche se la “Festa della donna” non ha sicuramente il significato gioioso che molti superficialmente le attribuiscono, essa è comunque un’occasione di riflessione e grazie suo simbolo, la mimosa, un fiore dipinto da un giallo intenso che sta a ricordare la luce del sole e la sua resistenza a qualsiasi tipo di agente atmosferico, l’energia e la forza che una donna possiede viene messa in risalto e ricordata ogni anno ad un mondo ancora troppo maschilista. Sono quindi proprio questi semplici, ma allo stesso tempo speciali e significativi fiori che, mettendo in evidenza ogni singola caratteristica che accomuna tutte le donne, ricorda loro che essere pienamente donna equivale ad essere veramente “libera”.

Elena Biondo

Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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