1946: anno importante per le donne italiane
La “Giornata Internazionale della Donna” fu festeggiata per la prima volta il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti e nell’anno successivo fu celebrata nel vecchio continente, istituita nel Congresso di Copenhagen per promuovere i diritti delle donne e contribuire alla campagna a favore del suffragio universale. Fu poi stabilito, nel 1921, che l’8 marzo di ogni anno si sarebbe tenuta questa ricorrenza che una credenza fa risalire ad un tragico incendio avvenuto a New York in cui persero la vita più di 140 donne in una fabbrica, ma non esistono prove certe né dell’anno, né dell’esistenza della fabbrica stessa. Ciò che è certo è che celebrare questo giorno significa ricordare e riconoscere le conquiste politiche, economiche e sociali che il genere femminile ha conquistato con molta fatica e impegno.
In Italia solo dopo la Liberazione, nel 1946, fu ufficialmente celebrata la “Giornata della donna”. Il 1946 fu del resto un anno di svolta per le donne italiane, che finalmente uscivano dal focolare domestico e prendevano parte alla vita sociale e politica del paese. Fu l’anno in cui votarono per la prima volta prendendo parte al referendum che stabilì la fine della monarchia e l’inizio della Repubblica.
E non solo nel ’46 le donne riuscirono finalmente a votare, ma per loro si aprirono anche le porte della politica, che fino a quel momento era prerogativa esclusiva degli uomini. Ventuno donne, infatti, fecero parte dell’Assemblea Costituente della Repubblica Italiana, che era l’organo legislativo formato da 552 deputati, composto per dare il via alla stesura della Costituzione Italiana.
Erano Adele Bei, Rita Montagnana, Bianca Bianchi, Laura Buanchini, Angelina Merlin, Nilde Iotti, Elisabetta Conci, Maria De Unterichter Jervolino, Filomena Delli Castelli, Angela Cotelli, Maria Federici Agamben, Nadia Gallico Spano, Teresa Noce, Angiola Minella Molinari, Maria Nicotra Verzotto, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi e Vittoria Titomanlio: questi sono i nomi, che vale la pena citare, delle madri della Costituzione Italiana, donne che si faranno portavoce delle esigenze, fino ad allora inascoltate, di tutte le italiane, madri, lavoratrici, spose e studentesse, chiedendo uguaglianza tra i sessi, tutele lavorative, sostegno familiare, garanzie per la maternità e pari opportunità formative e professionali. La donna ha con tutte loro, anche se in numero ridotto rispetto agli uomini, finalmente conquistato un ruolo nella società, ed è grazie anche alle “Madri” se in Italia le donne oggi sono libere di scegliere di lavorare, di votare, di crescere o meno dei figli. Loro ci hanno garantito l’uguaglianza formale garantita dalla Costituzione, ma questo percorso, lungo e travagliato, non è ancora concluso e dovremo ancora lottare e celebrare per conquistare a pieno la parità tra uomo e donna!
Giada De Pasquale
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.
Troppu naisss!!!