La storia dei miei nonni.
Questa è una storia vera, una storia che racconta la vita dei miei nonni che partirono in cerca di lavoro e di una nuova vita. Mio nonno Nino nacque a Marineo provincia di Palermo nel 1940. Nel 1965 partì da Palermo con il treno ed arrivò a Messina.
Da Messina prese il traghetto per Villa San Giovanni. Nino, prima di allora, non aveva mai visto il mare. Rimase affascinato da quella grande massa d’acqua blu che rispecchiava i raggi brillanti del sole. Attraversato lo “Stretto’’ prese un altro treno a Villa San Giovanni. Il viaggio durò 3 giorni e 2 notti ma non riuscì a dormire, forse era la paura oppure la voglia di cambiare vita. Appena arrivato a Milano respirò l’aria “pesante’’ ed inquinata. Era abituato all’aria pulita delle campagne. Riuscì ad affittare un monolocale. Dalla sua abitazione milanese vedeva solo palazzi su palazzi, smog su smog, invece, dalla casa nativa vedeva la bellissima rocca di Marineo. Per un siciliano, vivere a Milano, non era così facile, ma si doveva abituare, doveva vivere lì per il suo futuro. Passò inizialmente, molti momenti difficili. Pensò molto alla sua famiglia, ma gli mancava particolarmente sua madre.
Prima di partire sua madre gli diede un crocifisso in legno. Ogni volta che aveva sua nostalgia stringeva forte quel crocifisso. Superata la tristezza, mio nonno iniziò subito a cercare lavoro. Si presentò ad un concorso di Vigili Urbani ma purtroppo non venne assunto. Non si scoraggiò e con la tenacia di noi siciliani, cercò un nuovo lavoro che gli potesse garantire di vivere lì a Milano. Dopo qualche tempo, trovò un impiego come rappresentante e venditore di bibite. Questo lavoro andò bene, tantoché, riusciva a tornare per le ferie, al suo paese nativo, Marineo. Al rientro dalle ferie, nell’agosto del ‘67, sul treno che lo riportava a Milano, incontrò una giovane ragazza di Messina. Quella giovane ragazza divenne poi mia nonna Gina. Dopo un anno di fidanzamento, si sposarono a Messina. Questo incontro sul treno si verificò perché mia nonna doveva recarsi a Milano per visitare due suoi fratelli, anche loro emigrati in cerca di lavoro. Dopo essersi sposato, mio nonno portò con sé anche la nonna. Giunti a Milano, pure lei cercò impiego e lo trovò in una fabbrica che produceva calze. Successivamente, trovò lavoro come cuoca in un asilo nido. Questo lavoro le permise di dedicarsi di più ai suoi due figli, mio zio Salvo e mia mamma Simona, entrambi nati a Milano. I miei nonni, grazie alla loro tenacia e dedizione al lavoro, riuscirono a crearsi una bella famiglia e vivevano in modo dignitoso. Per vari motivi familiari, i miei nonni e i suoi figli, nel 1985 decisero di tornare in Sicilia e vivere a Messina. Del fenomeno dell’emigrazione, dal Sud verso il Nord, iniziata negli anni ‘60 del ‘900 purtroppo, qui al Sud, allora e ancora oggi, le opportunità di lavoro scarseggiano ed una persona volenterosa e che ha voglia di realizzarsi deve emigrare. Io, personalmente, quando avrò l’età per decidere e per cercare di pianificare il mio futuro, se mi venisse data l’occasione di lavorare nella mia terra, ne sarei felice, ma se questo non fosse possibile, probabilmente anch’io, a malincuore emigrerei come mio nonno. So che se succedesse, sarebbe difficile farlo, ma la forza la cercherei dentro me stesso per garantirmi un futuro migliore.
Christian Raffa, I.C. Vittorini