lunedì, Dicembre 23, 2024
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Quando lo scherzo va oltre le regole

La festa del Carnevale ha origini molto antiche: risale infatti all’epoca greco-romana, quando si festeggiava la dea egizia Iside e la gente indossava la pelle di capra, una prima forma di mascheramento. La parola “Carnevale” vuol dire “Levare la carne” perché ci si prepara alla Quaresima, visto che il Mercoledì delle Ceneri è preceduto dal Martedì grasso, ultimo giorno di festa.

Le prime testimonianze del Carnevale risalgono al 1300, quando nacquero in Italia le “Repubbliche Marinare” come Genova e Venezia, e proprio quest’ultima è diventata la capitale del Carnevale italiano, che nacque anch’esso intorno al 1300 quando, per non farsi riconoscere, soprattutto chi aveva debiti da saldare, si mascherava e quindi celava la propria identità all’occhio degli altri. Con il tempo creare maschere per questa festa scherzosa divenne un mestiere. Qui in Sicilia sono famosi i carnevali di Sciacca, Acireale, Termini Imerese e Francavilla, dove la sfilata dei carri è a dir poco stupenda. Anche noi barcellonesi viviamo ogni anno questa festa in prima persona e già la scorsa domenica è avvenuta la prima sfilata, con partenza da piazza san Vito e destinazione Piazza San Sebastiano.

I carri ora usciranno nuovamente domenica 3 marzo, compiendo lo stesso percorso, e martedì 5 marzo, sfilando nelle zone di Sant’Antonino e San Francesco di Paola. Qui a Barcellona i personaggi che rappresentano i carri allegorici sono realizzati con maestosità nell’utilizzare la cartapesta e sono la ciliegina sulla torta del Carnevale perfetto tanto che ogni anno meravigliano coloro che si fermano a guardarli. Finora il carro che ho gradito maggiormente quest’anno è stato quello della scuola di ballo “Domi pro Dance”, nel quale è stata rappresentata “Las Vegas e il casinò”. Ogni anno in questo periodo mi diverto molto perché scherzare è la parola d’ordine e non esistono scuse per non essere allegri, anche se negli ultimi tempi più che una festa è diventata spesso una rissa, con certa gente che si veste con la tuta del ferramenta e una maschera, il famoso costume di “Maschera Lorda”, e compie atti vandalici, fa rumore con i bastoni di legno, spruzza la schiuma in faccia alle persone e disegna perfino sui muri vandalizzando ogni cosa.

E’ un susseguirsi di gesti illegali! La domenica scorsa, ad esempio, una banda di ragazzini insulsi ha fatto disegni osceni su una saracinesca, ed è il minimo! Questi però non sono scherzi, questo è vandalismo allo stato puro, senza parlare di chi finisce all’ospedale per delle stupidaggini del genere. Non si può però cercare solo la scusa che è Carnevale, perchè queste sono cose serie che non vanno fatte. I vigili sono sempre stati attenti nel sanzionare coloro che compiono questi gravi atti, ma non possono essere ovunque. Certo il Carnevale è la festa degli scherzi, ma questi comunque non devono essere troppo esagerati. Insomma: ritengo che la maschera sia un simbolo del Carnevale, ma guardando la gente in ben in faccia mi sento sicuramente più tranquillo!

Salvatore Caravello

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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