Credere nell’istruzione
Ci sono molti ragazzi che hanno la fortuna di andare a scuola. I loro genitori vogliono che abbiano un’educazione, un’istruzione in modo che in futuro i figli riescano ad essere indipendenti, ma, soprattutto, l’istruzione è vista come una opportunità per migliorare la propria condizione sociale.
Però ci sono anche ragazzi che, pur avendo la fortuna di poter frequentare la scuola, si lamentano dicendo che è noiosa e inutile, ovvero non credono nell’istruzione e ai vantaggi che può offrire in futuro. Ma se sapessero come funzionavano le cose negli anni 50, sarei pronta a scommettere che andare a scuola non sarebbe poi un peso.
Il 27 Novembre 2018 è stato trasmesso in televisione “L’ amica geniale” di Elena Ferrante, un bellissimo film ambientato negli anni 50, che oltre a fare riferimento allo stile di vita passato delle persone, fa anche riferimento alla scuola. Parla di due amiche molto strette, che si conoscono dalla scuola elementare. Le due ragazze si chiamano Lila ed Elena e, quando erano bambine, andare a scuola era il loro sogno più grande. Nessuno poteva togliere questa idea dalle loro menti, tranne i genitori. I genitori di Elena, all’inizio contrari, alla fine la mandarono a scuola, lasciandola studiare, quelli di Lila, invece, le permisero di frequentare solo le elementari, poi la fecero lavorare nella calzoleria di famiglia.
Il padre di Lila era uno che non credeva nell’istruzione, non mandava sua figlia a scuola, solo perché era una femmina, infatti a quell’ epoca la maggior parte delle donne non andava a scuola, persino la maggior parte degli amici delle due ragazze, lavorava invece di studiare. Ci sono ancora oggi ragazzi in Campania che, pur volendo andare a scuola non ne hanno la possibilità e vengono usati come corrieri dagli spacciatori di droga. Per mantenersi, vengono usati da gente senza scrupoli e non possono fare niente per avere una vita migliore.
Ma Lila ha continuato a studiare, per volontà di conoscere meglio il passato e la realtà che la circondava. Infatti andava di nascosto in biblioteca per studiare, imparò prima di Elena il latino e il greco, ma nutriva ancora dentro di sé il bisogno e la voglia di andare a scuola. Il giorno del suo matrimonio disse a Elena che, anche se le scuole prima o poi finivano, doveva continuare a studiare non solo per sé stessa ma anche per lei, aggiunse che era la sua “amica geniale” chiedendole di promettere che avrebbe continuato a studiare ed Elena promette. Siccome c’era bisogno di estendere gli affari della calzoleria di famiglia fuori dal quartiere, dove c’era gente disposta a comprare le scarpe, per ottenere ciò c’era bisogno del-
l’appoggio dei Solara, i mafiosi del quartiere. I Solara accettarono solo se il giovane Marcello avesse avuto il primo paio di scarpe che Lila aveva ideato. Il giorno del matrimonio fra Lila e Stefano Carracci, Marcello Solara, pur non essendo stato invitato, si presentò con le scarpe ideate da Lila da bambina, essendo state ottenute dal ragazzo senza il consenso di Lila. Questo fece andare Lila su tutte le furie, perché in quel momento aveva visto l’arroganza e la prepotenza di quel mafioso. Ecco a cosa servono l’istruzione, la scuola e lo studio: se Stefano avesse studiato non avrebbe mai ceduto ai ricatti dei Solara per poter estendere i suoi affari, non avrebbe mai avuto bisogno del loro appoggio e sarebbe stato libero. Infatti l’istruzione è uno strumento potentissimo contro l’ignoranza, senza di questo, senza cultura, si è ignoranti, cioè non si conoscono le situazioni e le realtà anche quelle più semplici, non si conoscono i propri diritti e facilmente si può essere sottomessi. Lo studio, la cultura e l’istruzione rendono liberi, aprono la mente e gli occhi sul mondo
Miriam Alizzi 2C