Leonardo 500
Un docufilm che racconta e celebra il genio multiforme di Leonardo Da Vinci a 500 anni dalla morte
Ingegnere, scienziato, genio puro, incarnazione dello spirito della sua epoca, il Rinascimento, Leonardo Da Vinci è tutto questo, oltre che artista dall’anima sensibile e dal tratto unico, aiutato per l’innata capacità prospettica, secondo un recente studio scientifico, anche dal suo strabismo.
Leonardo 500 al cinema solo per tre giorni, 18,19 e 20 febbraio, prodotto dalla Magnitudo Film e diretto da Francesco Invernizzi, è il quarto appuntamento, dopo Bernini, Dinosaurs e Mathera, con l’arte al cinema.
Il film documentario con immagini in 8K e l’aiuto di studiosi internazionali si sofferma sulle intuizioni del genio rinascimentale partendo dai suoi codici, dai disegni, dagli appunti e dai dipinti e ne spiega le competenze architettoniche, pittoriche, anatomiche, militari e meccaniche, idrauliche e ingegneristiche dai comprovati risvolti contemporanei.
Leonardo Da Vinci infatti ha anticipato il futuro ipotizzando aerei e deltaplani, droni e città verticali e i suoi studi hanno attraversato i secoli per trovare applicazione nella società contemporanea.
Il docufilm inizia e termina con il sorriso della Gioconda, l’enigma e l’armonia fra uomo e universo, quel sorriso enigmatico e misterioso che non ha mai smesso di sollevare domande, ma che viene considerato il punto d’arrivo dell’opera di Leonardo.
Per tutta la vita Leonardo non ha mai smesso di cercare in ogni campo di scienza e disciplina: una ricerca “inquieta e insoddisfatta” spiega Massimo Cacciari, descrivendo la mente e il pensiero del genio come una “natura agitata”. Il lungo viaggio si chiude dove era iniziato, sul volto della Monna Lisa, potente, misteriosa e sensuale: “rappresentazione perfetta della natura, armonia tra uomo e universo, una sete di sapere mai sazia e che mai dovrà esserlo”.
Franca Genovese
