venerdì, Novembre 22, 2024
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La possibile fine del petrolio

Il petrolio è una sostanza naturale ed è composta prevalentemente da idrocarburi, carbonio e idrogeno. E’ una risorsa energetica non rinnovabile e si concentra in rocce serbatoio, ossia in volumi circoscritti del sottosuolo dove particolari conformazioni delle rocce porose e delle sovrastanti rocce impermeabili, definite trappole, ne impediscono la dispersione verso la superficie. La formazione del petrolio deriva principalmente dall’alterazione termica nei tempi geologici della materia organica contenuta nelle rocce madri durante il loro seppellimento nei bacini sedimentari e la stragrande maggioranza delle riserve originarie di petrolio (oltre il 90%) sono contenute in 1.330 grandi giacimenti che rappresentano solo il 3,2% degli oltre 41.000 giacimenti finora scoperti.

Essendo una risorsa energetica non rinnovabile, le riserve stanno progressivamente esaurendosi e questo mette il mondo in allarme. La fine del petrolio, però, sarebbe sia una cosa negativa che positiva: negativa per il vario uso che noi facciamo ovviamente, visto che ne comporterebbe una sostituzione; positiva perché è una fonte molto inquinante e la scomparsa definitiva del petrolio potrebbe portare alla sostituzione delle auto a benzina e anche la proposta di inserire sul mercato le macchine elettriche, e ciò equivale al non-inquinamento dell’aria e a un arresto del surriscaldamento globale.

La sostituzione delle auto, ma anche degli aerei, a combustibili fossili con quelle elettriche si prevede per il 2040, quando il 90% delle vetture circolanti sarà elettrico nei paesi tecnologicamente avanzati, mentre per quelli emergenti bisognerà aspettare il 2050.

Ciò equivarrebbe anche alla chiusura delle raffinerie e dei giacimenti petroliferi, alla demolizione delle navi petroliere, alla chiusura degli oleodotti, dei pozzi petroliferi e delle autocisterne, nonché la loro demolizione e la rottamazione dei veicoli destinati al trasposto e diffusione. Sicuramente, pur dovendo cambiare molte abitudini, in tal caso potremmo vivere in un mondo più pulito e il pianeta avrà ancora la possibilità di salvarsi, per il bene dei nostri nipoti e pronipoti. Quindi la fine dei giacimenti petroliferi non è poi forse così catastrofica come sembra…

Vincenzo Crinò

Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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