Il nuoto è la mia vita
Il nuoto è uno sport olimpico che ha avuto origine sin dall’antichità. In Europa le prime gare cominciarono nel 1800 partendo con il dorso e i primi tornei furono organizzati da Guts Muths.
Quando ci furono le prime Olimpiadi moderne, nel 1896, ad Atene il nuoto era quindi già programmato come gara e nel 1908 venne fondata la “Federazione Internazionale del Nuoto” (FINA). Questa è l’associazione che si occupa dell’organizzazione di tutte le competizioni, sia quelle di propaganda che agonistiche. Essa controlla tutte le gare che vengono eseguite nella piscina prescelta, determina i vincitori in base al tempo e squalifica chi ha commesso qualche infrazione nella partenza, nella virata o nell’arrivo. Il nuoto è uno dei pochi sport più completi perchè mette in movimento tutta la muscolatura. Inoltre garantisce anche una forma di svago oltre che di impegno e per noi nuotatori andare all’allenamento è una cosa fondamentale. Nuotare per me significa, ad esempio, anche liberare la mente dallo stress fisico e mentale. A volte mi capita di non poter andare all’allenamento e questo mi fa sentire una mancanza della piscina, dell’odore del cloro, dei compagni, con cui mi trovo molto bene, perchè ridiamo e scherziamo in continuazione, così da far passare il tempo senza renderlo troppo pesante. Nel nuoto, come in tutti gli sport, ci sono alcune tecniche che man mano si vanno a scoprire con gli anni di esperienza, alcune delle quali vengono svelate dagli allenatori, che sono coloro che si occupano dei loro atleti e li aiutano a crescere sia come età sia che come formazione. Abbiamo diversi stili, ognuno con le sue caratteristiche e regole di esecuzione.
Quelli principali sono quattro. Il primo è il “Libero”, lo stile più usato, uno di più semplici e veloci nel quale bisogna solamente tenere braccia e piedi fuori dall’acqua per poterli muovere e cercare di andare più velocemente; poiché è molto praticato da molte persone forti e veloci è difficile arrivare a vincere qualche medaglia se non si hanno questi requisiti fisici.
Il secondo stile è la “Rana”, tra i quattro quello più lento, che fa la sua comparsa in Europa nel 1844 a Londra quando due nuotatori indiani eseguono una gara utilizzando uno stile antenato della “Rana”.
Il terzo è il “Delfino”, che ebbe la sua prima comparsa nel 1927 grazie a Erich Rademacher, un nuotatore tedesco che lo scoprì durante una gara a “Rana”: egli portò per la prima volta le braccia fuori dall’acqua e così, con il passare degli anni, questa innovazione venne perfezionata da diversi atleti e nel 1953 diventò uno stile vero e proprio.
Il “Dorso” è invece l’unico stile di nuoto che si esegue a faccia in su e la sua prima apparizione ufficiale avvenne nel 1896, quando Alfred Guttmann nuotò i 1200 metri “Libero” sul dorso alle Olimpiadi e vinse l’oro.
Per quanto mi riguarda pratico nuoto da circa otto anni e, da quando ho cominciato, non ho più smesso. E’ inoltre uno sport che mi appassiona moltissimo anche da spettatrice, tanto che seguo sempre tutte le gare mondiali e internazionali che si possono vedere in TV. Faccio parte della mia squadra attuale da circa cinque anni, poiché quando ho iniziato frequentavo un’altra piscina, che poi ho deciso di cambiare dato che non mi trovavo molto bene. Il mio allenatore è una persona molto simpatica che, quando era giovane, ha partecipato a molte gare internazionali.
Era un campione molto forte e sono fiera della squadra di cui faccio parte, dell’allenatore che mi sta accanto, mi supporta e mi aiuta a fare sempre meglio, e del fatto che con me si allenano ragazzi che hanno partecipato anche alle gare nazionali a Roma, ottenendo ottimi risultati, esperienza che io spero prima o poi di vivere, così come mi auguro di continuare così e seguire la strada dei miei idoli.
Giulia Anania
Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.