Non “secessione”, ma unione d’intenti
Negli ultimi giorni si è verificata una discussione online a proposito delle parole del Ministro Bussetti, che in un’intervista, in un paesino nei pressi di Napoli, in Campania, in alcune scuole medie, ha detto che: la scuola del sud per rialzarsi ha bisogno non di fondi ma di tanto impegno e lavoro da parte dei professori. Una dichiarazione che ha fatto riflettere molto il web e l’ambiente scolastico. Si sono sviluppate due fasce di pensiero sia su internet che nella politica: chi approva Bussetti e chi no, nell’ambito politico la lega appoggia Bussetti mentre PD e M5S sono contro.
Mi è piaciuto molto un intervento di Di Maio, il ministro del lavoro ha affermato che é indecoroso andare in una delle zone più bisognose d’Italia in materia di istruzione e dichiarare che al Sud ci si deve impegnare di più…noi dobbiamo fare di più! Molti hanno difeso Bussetti dicendo che la gente ha frainteso le sue parole e hanno sottolineato tutti i provvedimenti messi in essere dal Ministro per una riqualificazione del Sud come: i milioni e milioni di euro messi a disposizione per la messa in sicurezza delle scuole, per la realizzazione di impianti tecnologici, introduzione del tempo pieno anche al Sud che, per mancanza di fondi e di strutture, è molto meno diffuso rispetto al Nord e il concorso per aumentare il numero dei professori. Invece chi è contro Bussetti ha messo in evidenza che con la diminuzione dei fondi si porterà ad un ulteriore aumento del gap tra Nord e Sud. Inoltre, c’è da aggiungere la regionalizzazione richiesta dal Veneto, dall’Emilia-Romagna e dalla Lombardia, si tratta di concedere alle regioni una maggiore autonomia ed indipendenza anche nel campo dell’istruzione; il gettito fiscale andrebbe per il 90% alla regione ed il 10% allo Stato permettendo così un maggiore rientro economico alle prime e consentendo alle stesse di autogestirsi. Questo è stato fatto per limitare i fondi dati dallo Stato alle regioni in materia di: strutture, istruzione, amministrazione, concorsi, progetti, costruzione di nuove strutture tecnologiche ecc. Questo porterà non solo a un’Italia meno unita e compatta, ma sempre più divisa, aumentando il divario tra zone opulenti e indigenti. il Sud subirà un impoverimento smisurato non solo immediato, ma principalmente in futuro, infatti più una regione è povera più non potrà autofinanziarsi e sarà risucchiata da un circolo vizioso che la porterà all’autodistruzione, soprattutto per quelle meno abbienti e più povere come la Sicilia.
Analizzando attentamente le parole del Ministro Bussetti ho notato un grande disinteresse e una grande superficialità nell’analizzare la precarietà del Sud Italia, tipica di chi non c’è mai stato e non conosce la situazione fatiscente di alcune strutture scolastiche in procinto di cedere, ma a noi “terroni” sfugge questa situazione di inadeguatezza perché ci siamo abituati… per noi queste sono le nostre scuole. In tale progetto noto un desiderio di voler emarginare il Sud e di renderlo quasi “non italiano “. Questo porterà e porta alla radicalizzazione di stereotipi e pregiudizi di cui la storia è piena e che conducono il Nord a considerare la parte meridionale del proprio Stivale come un fanalino di coda, un peso ed un impedimento alla crescita del nostro Paese. Io credo che il Sud con un po’ di investimenti possa diventare una risorsa importante a livello economico, culturale, turistico, come per esempio Matera capitale Europea della cultura. Vorrei concludere raccontando un avvenimento che mi è successo vedendo dei video sulla questione, ho notato due commenti: uno diceva che il Sud deve rialzarsi da solo e che si spera che ci riesca, l’altro dichiarava che noi consideriamo la Lega un problema e non la mafia. Concludo dicendo che la nostra è una realtà complessa e complicata e prima di gettare sentenze occorre rimboccarsi le maniche, esaminare la realtà per rendere attuativi interventi strutturali per rivalutare e valorizzare anche quelle regioni meridionali che potrebbero costituire una risorsa nazionale. Non secessione tra Nord e Sud, ma unione di forze per un traguardo comune.
Emanuele De Luca,
I.C. “ E. Vittorini”.