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Il “binge drinking”

Un nuovo fenomeno che sta recentemente facendo parlare di sè nel mondo dei giovani è il “binge drinking”, cioè l’assunzione di più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve, la cosiddetta “abbuffata alcoolica” che porta ad una perdita di controllo immediata con danni all’organismo imprevedibili e gravi, che vanno dal coma etilico alla morte o alla cirrosi epatica.

Questo miscuglio di vari tipi di bevande superalcooliche si comincia ad assumere, spesso per gioco, intorno ai 15 o 16 anni, quando si è in piena adolescenza, poichè il più delle volte al “binge drinking” ci si arriva per sentirsi più grandi, per sfida o per dimostrare che non si ha bisogno di regole, visto che in quest’età i conflitti in famiglia sono molto presenti e il desiderio di trasgredire ai divieti un’attrattiva molto forte. Talvolta questi miscugli di liquori vengono assunte da ragazzi provenienti da famiglie degradate, poichè l’alcol è facilmente reperibile anche a basso costo, ma il fenomeno è frequente anche in famiglie benestanti, dove i figli sono lasciati soli a se stessi e quindi, avendo tutto e annoiandosi, cercano nuove emozioni, rifugiandosi nella droga, nel fumo o nell’alcool.

La pratica del “binge drinking” viene inoltre solitamente esercitata in luoghi non troppo salutari, come le discoteche, dove già girano sostanze stupefacenti ed eccitanti varie e spesso vengono inserite di proposito per creare dipendenza diverse sostanze nei semplici cocktail, visto che la visibilità non è molto chiara, aumentando l’effetto “sballante” dell’alcol con pasticche di droghe sintetiche.

Non è facile naturalmente arginare il fenomeno, che attrae ragazzi in una fase delicata della loro crescita, ma un’iniziativa che potrebbe prendere la scuola potrebbe essere quella di continuare far conoscere i danni che le droghe provocano al fisico e al sistema nervoso, con problemi anche psicologici. Si deve infatti far capire ai ragazzi che tutte le sostanze che creano dipendenza – droghe, alcol, fumo o qualsiasi sostanza o bevanda – danno solo un breve momento di benessere ma poi, finito l’effetto, si ritornerà al punto di prima se non peggio. Esse non risolvono quindi i problemi ma saranno un grosso problema ulteriore in futuro.

Giulia Anania

Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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