IL MAIALINO E IL RAGNO
C’era una volta un maialino che viveva in una fattoria dove producevano prosciutto.
Era il più curioso e vivace di tutti i suoi amici e cercava in tutti i modi di scappare. Infatti era già da tempo che cercava di mordicchiare la recinzione di ferro che lo privava della sua libertà, ma senza alcun risultato.
Un giorno caldo d’estate, il sole sbatteva cocente sulla barriera argentata e il maialino a furia di mordicchiarla si sarebbe probabilmente scottato, dunque si ritirò.
Tutt’ a un tratto, udì una voce alle sue spalle che lo incoraggiava dicendo: “Ce la farai! Non ti arrendere!”.
Era un ragnetto nero, per esattezza una tarantola, con un lungo muso appuntito e occhi rosso fuoco.
– “Ti prego, non mangiarmi, voglio solo aiutarti se deciderai di ascoltarmi!” – disse con un filo di voce l’aracnide.
Il maialino, un po’ confuso, annuì e la tarantola continuò sussurrando:
– “Io sono piccolo, riuscirei a passare da ogni spiraglio che esiste, ma tu… non ne sarei molto convinto…ecco perché ho escogitato un piano promettente! Mentre tu distrarrai l’allevatore, io aprirò il cancello e sarai libero!” –
Il maialino era super eccitato all’idea di mettere la zampa fuori dalla recinzione e accettò senza batter ciglio. L’unico problema, non meno importante, era: come poteva mai un esserino di mezzo centimetro aprire una serratura praticamente il triplo? Beh, in realtà, era stato semplice. Il piccolo ragno aveva lavorato per tessere una delle sue più grandi, corpose, resistenti ragnatele proprio all’interno dell’imponente lucchetto argentato, che collegava una vite, due bulloni e un ingranaggio, facendo in modo di sbloccare il meccanismo.
I due misero in atto il piano e ci riuscirono con successo! Appena spalancata la porticina verso l’esterno, il porcellino non esitò un momento a fuggire. Anche la tarantola prese quella decisione e, una volta aggrappatosi alla sua schiena, corsero insieme verso la libertà!
La morale della favola è:
CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO
Irene Torre, 1 A Zirilli