MANESKIN
Giovanissimi, grintosi e genuini sono tre aggettivi che possono essere utilizzati quando si parla del nuovo gruppo italiano emerso negli ultimi anni ovvero i Maneskin. Arrivano a farsi conoscere e amare dal pubblico attraverso il piccolo schermo partecipando, nell’anno 2017 a X-Factor, uno dei tanti talent show che ad oggi tempestano i nostri canali televisivi, dove per fattore X si intende quella peculiarità propria di chi ha la musica nelle vene e di questa ne fa uso per esternare i propri pensieri e passioni.
Al termine del programma si classificano tuttavia secondi ma il successo che li attenderà non sarà di certo trascurabile.
Il gruppo, nato a Roma nel 2015, è composto da quattro membri: Damiano, classe 1999, front man e voce solista tanto ipnotica quanto affascinante, Thomas il chiarrista, nato nel 2001, il più giovane, Victoria al basso, l’unica ragazza della band, di soli 18 anni ed infine, suo coetaneo, troviamo il batterista Ethan.
Il nome Maneskin è una parola danese, paese nativo della madre della bassista Victoria, che significa “chiaro di luna”.
Affrontano un’ampia gamma di generi che spaziano dal pop al funk-rock, racchiudendo in ogni canzone un po’ della loro essenza e un pizzico sempre diverso del loro stile. Ogni canzone è diversa dall’altra nonostante l’impronta di base rude ma comunque piacevole sia la loro caratteristica distintiva; i brani non risultano fotocopie gli uni degli altri anzi si destreggiano in svariati campi argomentativi riuscendo a toccare l’anima delle persone in tanti modi diversi.
Tra i singoli di maggior successo vi sono “Morirò da re” e “Torna a casa”, due approcci completamente diversi, la prima canzone è più drastica per toni e parole e più ritmata, mentre la seconda è un tuffo nell’intimità del proprio io. Nel secondo testo Damiano racconta lo sfogo di un uomo dal quale si allontana una donna per lui importante che funge da musa, Marlena, la quale non è altro che l’incarnazione delle loro vite, libertà e pensieri insieme all’interno di un unico corpo , alla quale chiede di tornare per l’appunto.
Dare possibilità ai giovani di entrare ed affermarsi nel mondo della musica italiana, per di più ad una band tanto profonda e conscia di ciò che vuole trasmettere ai giovani, è un’occasione bella e piena di positività per il futuro della musica italiana.
Miriam Cambria IV C BS