“Percorsi e segreti dell’Impressionismo”
Mercoledì 30 gennaio 2019 gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di 1° grado “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto, si sono diretti a Catania, al Palazzo della Cultura presso “Palazzo Platamone”, per poter ammirare l’arte impressionista in tutte le sue forme nella interessante mostra dal titolo “Percorsi e segreti dell’Impressionismo”.
Essa ospita, fino al 21 aprile, più di 200 opere tra oli, disegni, incisioni, ceramiche, acquerelli.., comprese alcune produzioni dei più noti impressionisti francesi, come Renoir, Monet, Gauguin, Pissarro, Toulouse-Lautrec, Cézanne e altri. Ricordiamo, però, che Eduard Manet non fece parte del gruppo di amici impressionisti poiché ambiva all’esposizione dei suoi quadri nel “Salon”.
L’Impressionismo nasce, come corrente pittorica, nella seconda metà dell’Ottocento quando i primi artisti non si attengono più alle regole d’Accademia ma iniziano a dipingere “en plen air” (all’aria aperta) e aspirano alla cattura della luce naturale che si verifica in un preciso momento, dipingendo perciò con pennellate spesso violente senza lasciare che il colore si possa unificare. L’Impressionismo non è quindi un movimento artistico, bensì uno stile pittorico e la storia degli Impressionisti comincia quando i quadri dei giovani artisti vengono rifiutati e derisi nella mostra nazionale perché i critici d’arte non accettavano un linguaggio pittorico diverso da quello che proponeva l’Accademia. Sarà invece l’imperatore Napoleone III ad organizzare una mostra per queste opere rifiutate, da cui nascerà il nome della mostra: “Salon de refusés”. Purtroppo i quadri, come gli artisti stessi, non ebbero accoglienza calorosa, anzi furono scherniti, specialmente “La Colazione sull’erba” di Eduard Manet poiché, per la prima volta, un artista aveva dipinto una donna nuda (non presente nella mitologia o nella religione) insieme a degli uomini in un luogo pubblico; inoltre la prospettiva era errata e ciò non era accettabile in quanto è la prima tecnica che deve essere conosciuta dagli aspiranti pittori. Il nome “Impressionismo” deriva invece da una delle opere più famose di Claude Monet, “L’impression soleil levant” (1872).
Al di là delle figure umane, in generale i protagonisti dei quadri impressionisti sono la luce naturale, i riflessi e le ombre, essenziali per “l’anima” dei dipinti. Ciò che invece non veniva rappresentato era il nero, il quale fu sostituito da pennellate di colore complementare che avevano lo scopo di raggiungere una maggiore luminosità. Nel corso degli anni si svilupperanno diverse forme di Impressionismo, ovvero: l’Impressionismo Scientifico o “NeoImpressionismo”, nato dall’esperimento ottico svolto da George Seurat e il chimico francese Michel Eugène Chevreul, il cui esperimento consisteva nella visione, da vicino, di puntini distinti e ben marcati mentre, da lontano, si osserva un quadro i cui colori sembrano omogenei; il “Pointillisme” (Puntinismo), sempre dall’esperimento di Seurat e Chevreul, che consisteva nel dipingere eseguendo dei piccoli punti e i cui principali esponenti sono, appunto, George Seurat e Paul Signac, il quale, utilizzerà dei trattini e non dei puntini. Il Divisionismo nasce, invece, dall’idea di una nuova proposta di Pointillisme di Paul Signac, il quale intende dividere, sulla tavoletta, i colori disegnando delle piccole virgolette. Questa caratteristica si può notare nel noto quadro di Giuseppe Pellizza da Volpedo, “Il Quarto Stato”, in cui viene rappresentato il proletariato (quarto stato) che sciopera per le pessime condizioni di lavoro offerte dai proprietari borghesi. Altri artisti post-impressionisti sono Henri Toulouse-Lautrec, noto per le sue locandine a pastello che disegnava per locali notturni come il “Moulin Rouge”, da lui frequentati spesso, per pagare i debiti. Come Degas egli preferisce dipingere soggetti in movimento (“La Toilette”, 1889) ed è inoltre il creatore degli attuali duetti comici grazie al disegno di Chocolat, un mimo di colore che intrattiene la gente per guadagnare qualche moneta.
Paul Cézanne, invece, rappresentava i suoi quadri in natura morta poichè, secondo il suo pensiero, ogni volto, oggetto o persona può essere ricondotto e semplificato in forme geometriche (cilindri, cubi, sfere…). Possiamo notare i suoi ideali pittorici nel quadro “Il Cesto di mele” (1895).
Paul Gauguin preferisce, a sua volta, utilizzare colori puri e innaturali, stesi per larghe campiture senza chiaroscuro e delimitati da un linea spessa scura che li mette in risalto. Lo stendere i colori in zone ampie porta il giovane Gauguin a dipingere “Il Cristo Giallo”, in cui sono presenti per l’appunto colori caldi e contrastanti.
Per concludere abbiamo Vincent Van Gogh che, oltre ad essere un pittore post-impressionista, sarà un precursore dell’espressionismo e del simbolismo poichè attraverso il colore esprimeva i suoi stati d’animo. Inizialmente dipingerà quadri tendenti al realismo in cui utilizzerà colori eccessivamente scuri e conoscerà solo dopo la pittura “en plen air” in Francia, dove il suo stile pittorico verrà stravolto. Si appassionerà anche all’arte giapponese arrivata in Europa nell’Ottocento e alle sue figure, ma la sua vita sarà tormentata per malattie psichiche che portano il fratello Theo a ricoverarlo in vari manicomi. In uno di questi, a Saint-Rèmy, dipingerà “La Notte Stellata” dove il giallo, colore con cui esprime la sua malinconia, e il blu si contraddistinguono per la loro intensità. Gli stessi colori torneranno nel suo ultimo quadro, “Il campo di grano con corvi”, in cui il giallo è in contrasto con il colore blu scuro del cielo.
Molto diversi tra loro quindi i pittori che l’Impressionismo riunisce in un’unica definizione. Pur non essendo durata a lungo, essa fu comunque una corrente pittorica molto importante per la successiva arte del Novecento e ha dunque lasciato un segno indelebile grazie ad artisti che, nella loro diversità, hanno messo tutta la loro anima per offrire come eredità culturale ai posteri delle opere magnifiche come queste.
Gli alunni della scuola secondaria di primo grado “Foscolo”, visitando l’esposizione di “Palazzo Platamone” a Catania, ne hanno quindi potuto assaporare, anche grazie ad opere inviate direttamente dal “Petit Palace” di Parigi, molti esempi significativi e hanno conosciuto meglio una forma espressiva nuova e per i tempi rivoluzionaria. Come tutte le visite didattiche, perciò, anche quella presso la mostra “Percorsi e segreti dell’Impressionismo” si è rivelata molto interessante e avrà sicuramente lasciato in qualcuno il desiderio di approfondire questa corrente artistica particolare anche con la visione diretta dei quadri più famosi e importanti esposti in giro per il mondo.
Francesco Munafò
Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.