Leggere: inesauribile fonte di divertimento
A chi non è mai capitato di utilizzare uno smartphone di nuova generazione? Di poter visitare un’intera città rimanendo comodamente seduto sul divano della propria casa? Di utilizzare un apparecchio innovativo per poter comunicare con un amico molto lontano e che non si vede da tanto tempo? Immagino l’abbiano fatto tutti.
La tecnologia, soprattutto negli ultimi anni, sta avanzando in modo rilevante trovandosi sempre un passo più avanti di noi. E’ amata ed utilizzata da tutti, dai più piccini che adorano i nuovi videogiochi, agli adolescenti che preferiscono gli smartphone per poter chattare con gli amici e postare sui social, agli adulti che utilizzano ad esempio computer funzionali che li possono aiutare nel proprio lavoro.
Inoltre ultimamente si è riusciti a trasformare tutto ciò che è materiale in un qualcosa di digitale, magari più interessante, che è accessibile ma diverso. Esempio ne è la musica che prima, se non dal vivo, si poteva ascoltare solo attraverso il megafono o una radiolina e che invece oggi è facilmente riproducibile da un dispositivo qualunque attraverso applicazioni gratuite come YouTube o che richiedono un abbonamento come Spotify. Anche nel campo dell’informazione tutto si può trovare facilmente in poco tempo grazie a siti web come Wikipedia, dove ognuno può cercare tutto ciò che gli serve e ricevere risposte ai propri quesiti in brevissimo tempo. E’ impossibile, perciò, negarlo: la tecnologia è qualcosa di davvero fantastico di cui non potremmo farne a meno. Dobbiamo anche, però, sottolineare che la rete oltre a molti vantaggi e aspetti positivi possiede anche molti lati negativi. Iniziando dalla privacy e abuso del trattamento dei dati personali, per passare ai siti di truffa e di fake news, fino ad arrivare agli atti di violenza come i fenomeni della “Blue whale” e del cyberbullismo.
Il peggiore tra gli aspetti negativi, però, a parer mio, è quello che internet sta allontanando i giovani dall’educazione di una volta, soprattutto riguardo la cultura. I ragazzi hanno ormai abbandonato la lettura preferendo i nuovi accessori tecnologici. La società di oggi è infatti più abituata a vedere un bambino, anche in tenerissima età, con in mano uno smartphone che un adolescente con in mano un libro. Non si è ancora capito che la tecnologia, che ormai sta diventando parte integrante di noi stessi, un qualcosa di indispensabile per la nostra esistenza, se usata in dosi eccessive nuoce. Non si è ancora capito che è un ragazzino che passa l’intero pomeriggio a giocare alla PlayStation atrofizza il proprio cervello, si allontana dai giochi all’aria aperta, che aiutano a crescere sani e forti, e dalla lettura, che oltre ad arricchire il lessico e il bagaglio culturale è un nuovo mondo formativo e tutto da scoprire di cui, anche se indirettamente, ci si sente parte integrante. Questo è ovviamente il mio pensiero. Sarà perchè, anche se giovane, sono stata educata alla vecchia maniera e, per mia fortuna, a tre anni già sapevo leggere e presto mi sono dedicata ai romanzi classici, di cui sono appassionata da sempre. Oggi la tecnologia è riuscita naturalmente a rivoluzionare anche il metodo di lettura, sono stati creati gli ebook, la versione digitale dei libri, da leggere su un apposito display. Per me la lettura però non è questo.
Per me la lettura è sedersi, magari davanti al camino con un libro in versione cartacea in mano, è lo sfogliare le pagine e sentire il loro soave suono, è annusare l’inconfondibile odore che solo i libri sanno emanare, “quello della michetta appena sfornata” come dicono in molti. L’odore più gradevole dei libri nuovi e quello più agre libri vecchi. Leggere è dire “termino questo capitolo e per oggi chiudo” per la decima volta perché ogni volta che si arriva alla fine non si resiste e se ne inizia uno nuovo. Leggere è gioire se accade qualcosa di bello, è soffrire se succede una disgrazia ad uno dei personaggi, piangere durante le parti più commoventi… La lettura stimola e insegna. Ha funzioni cognitive, emotive e soprattutto relazionali, ed esempio ne è il legame che si crea tra chi legge e chi ascolta. Leggere è come salire su una giostra di cavalli… un’inesauribile fonte di divertimento!
Rita Chiara Scarpaci
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.