Diritti umani da difendere con forza
Oggi vorrei parlarvi dei diritti umani. Beh, all’inizio, nell’epoca delle civiltà mesopotamiche, se frequentavi la congrega giusta eri al sicuro, altrimenti non lo eri. A rivoltare questa situazione ci pensò però un giorno Ciro Il Grande che, dopo aver conquistato la Babilonia nel 539 a.C., fece qualcosa di assolutamente innovativo. Dichiarò che gli schiavi erano liberi e che il popolo poteva scegliere di professare la religione che preferiva, indipendentemente dal gruppo frequentato.
Le sue parole furono trascritte su una tavoletta di argilla, conosciuta con il nome di “Cilindro di Ciro”. E fu così che nacquero i primi diritti umani. L’idea si diffuse velocemente per tutta la Grecia, l’India, fino ad arrivare a Roma. Ci si rese poi conto che la gente rispettava certe leggi in modo naturale, anche se non glielo si imponeva. Ad esse diedero quindi il nome di “legge naturale”. Tuttavia questa continuava a non essere accettata da coloro che detenevano il potere. Andando avanti nel tempo, ed esattamente mille anni dopo, in Inghilterra il re Giovanni Senza Terra accettò la “Magna Carta Libertatum”, che si presentava come un atto di concessione unilaterale da parte del re, ma che invece costituiva un contratto in cui venivano riconosciuti i diritti reciproci.
Anche il re si convinse che nessuno poteva prevalere sui diritti della gente, neppure lui che era il sovrano. I diritti dell’uomo vennero così finalmente riconosciuti, ed erano per gran parte al sicuro da coloro che erano al potere e che volevano sottrarli al popolo. Servirono pur sempre gruppi di ribelli inglesi a far capire al re che tutti gli uomini erano stati creati uguali, e che quindi avevano eguali parità e diritti. Ciò non vuol dire che l’idea gli piacesse, ma non ci fu nulla da fare. E dalle loro lotte per la conquista dell’indipendenza, il 4 luglio del 1776 nacquero gli Stati Uniti d’America. I francesi, qualche anno più tardi seguirono con una loro richiesta di libertà: la rivoluzione francese, scoppiata nel 1789. Il popolo voleva ottenere i propri diritti ed è da ricordare, appunto, il famoso “slogan” “Libertè, Egalitè, Fraternitè”.
La lista dei diritti che essi auspicavano era però più lunga ed insistettero sul fatto che questi non erano stati inventati ma erano, come dicevamo prima, naturali. Il concetto romano della “legge naturale” si trasformò pertanto nei “diritti naturali”. Purtroppo non tutti erano entusiasti all’idea e uno di loro fu il potente generale Napoleone Bonaparte, che nel 1800 invase l’Europa decidendo di rovesciare la nuova democrazia innovativa francese basata sulla libertà. Lo fece incoronandosi come imperatore, non della Francia, nemmeno dell’Europa, ma del mondo. Ci stava quasi per riuscire, ma venne fermato dalla sesta coalizione, cioè l’unione di alcuni paesi europei che si allearono e lo sconfissero nella battaglia di Lipsia del 1813. Il tema “diritti umani” divenne nuovamente di importante rilevanza. In Europa si stilarono patti internazionali che accordavano molti diritti su vasta scala, ma soltanto lì. Il resto del mondo, invece, veniva invece invaso, conquistato, e devastato dall’ipocrisia degli imperi europei.
Per questo motivo un giovane avvocato indiano decise di porre fine a questa ingiustizia: si chiamava Mohandas Karamchand Gandhi. Egli, a partire dal 1915, iniziò capeggiare proteste in India, a far sentire la sua voce a nome di tutti i cittadini, a dire basta a massacri come quello di Jalianwalla Bagh, avvenuto nel 1919. Pensava che tutti avrebbero dovuto avere diritti, e non solo in Europa. Seguendo questo principio nel 1930 Gandhi condusse la “marcia del sale”. Alla fine persino gli europei cominciarono ad accettarlo, in particolare con il patto “Gandhi-Irwin” nel 1931. Ma non finiva qui; non poteva essere così semplice. Scoppiarono due sanguinosissime guerre mondiali nel XX secolo, che contarono circa 90 milioni di morti in totale. Nella seconda il dittatore tedesco Adolf Hitler sterminò metà della popolazione ebrea in atroci campi di concentramento nazisti. Il numero dei morti raggiunse il suo apice: 54.788.000 i caduti durante il secondo conflitto mondiale. Mai i diritti umani avevano rasentato così spaventosamente l’estinzione, mai il mondo aveva avuto così disperato bisogno di evoluzione. Perciò i paesi della guerra nel 1945 si associarono e formarono l’istituzione delle “Nazioni Unite”, la cui intenzione fondamentale era quella di ribadire la fede nei diritti fondamentali della persona, nella dignità e nel valore di tutti gli uomini. Ma cosa erano realmente i “diritti umani”? Erano le “proclamazioni di Ciro”, le “leggi naturali” di Roma, le “dichiarazioni” della Francia? Sembrava che ognuno avesse un’idea diversa riguardo quali dovevano essere i “diritti umani”.
Ma finalmente, sotto la supervisione di Eleanor Roosevelt, nel 1948 si misero d’accordo su un determinato numero di diritti per tutti: nasceva la “Dichiarazione universale dei diritti umani”. Così Il concetto francese dei “Diritti naturali” era divenuto i “Diritti umani”. Essi sono le libertà e le prerogative proprie di qualsiasi uomo sin dalla nascita, analizzate dall’articolo 2 della Costituzione Italiana come “diritti inviolabili dell’uomo” e riconosciuti da tutti gli Stati democratici del mondo. Sono i diritti più importanti, e quindi fondamentali, non possono essere né limitati né tanto meno cancellati, nessun uomo o donna che sia può rinunciarvi, nemmeno in cambio di denaro, li definiamo dunque indisponibili. Infine, e soprattutto, sono inviolabili. Ora parlo con te. Dal testo hai potuto capire: i nostri antenati hanno lottato, sono morti per ottenere questi diritti. Sin dai tempi di Ciro il Grande, per migliaia e migliaia e migliaia di anni, interi popoli sono stati massacrati, intere civiltà… Ci sono state rivoluzioni, dichiarazioni, ribellioni: questo è quello che ci narra la storia, questa è la realtà. Tu HAI i tuoi diritti, puoi essere bianco, nero, uomo, donna… non importa se sei musulmano o cattolico, puoi essere chiunque, ma ricordalo sempre: ti appartengono. Ai telegiornali, alle radio, puoi sentire, puoi sapere, che non sempre gli altri li rispettano. Ma resta il fatto che sono TUOI e nessuno può toglierteli. NESSUNO.
Martina Crisicelli
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.