Il Museo Archeologico di Reggio Calabria
Il Museo Archeologico di Reggio Calabria è l’unico museo ad essere stato costruito per questo scopo, visto che gli altri esistenti sono stati inizialmente costruiti con altre intenzioni. Esso ha visto la luce tra il 1932 ed il 1941 grazie a Marcello Piacentini, esponente di una corrente architettonica detta razionalismo. Infatti la facciata, ma più in generale tutto il museo, non presenta molti disegni ed è quindi semplice e razionale, termine da cui prende il nome lo stile.
L’architetto Piacentini è molto conosciuto per avere progettato anche il tribunale di Messina intorno al 1928, città che ha quindi alcune cose in comune con Reggio Calabria. Nella facciata sono presenti delle finestre molto grandi, ciascuna con un tondo in cui ci sono scritti i nomi delle colonie greche stanziate in Calabria, come Rhegion, da cui prende il nome la città di Reggio Calabria.
Le colonie erano dei luoghi dove una parte della popolazione greca si stanziava per vivere visto che era aumentata troppo e quindi le risorse non bastavano per mantenere tutti gli abitanti. Su ogni tondo è possibile anche vedere un disegno rappresentante il simbolo di quella specifica colonia greca.
Il Museo Archeologico di Reggio Calabria è conosciuto in tutto il mondo soprattutto per il fatto di ospitare i “Bronzi di Riace”, anche se sono presenti diversi altri importanti reperti che fanno sì che esso ci venga invidiato in tutto il mondo. E’ stata infatti fatta una stima ed è stato visto che, solo nei primi due giorni di aprile dell’anno in corso, ben 4500 persone hanno visitato il museo, che ospita anche le divise utilizzate nelle antiche Olimpiadi ma anche in quelle moderne, come ad esempio quella di Montreal del 1976, ed assieme ad esse le armi utilizzate per discipline come la scherma ed altro.
Sono presenti anche rimanenze antiche di vasi o sarcofagi. Insomma, il Museo Archeologico di Reggio Calabria è un luogo perfetto per trascorrere una mattinata o un pomeriggio interamente dedicato alla storia e alla cultura.
Marco Calabrò
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.