Dove finisce la libertà di parola?
L’articolo 21 della Costituzione italiana afferma che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta a censure o autorizzazioni…” Questo è quello che dovrebbe garantire uno stato di diritto. Ma tra è sempre così? I mezzi di diffusione delle informazioni e delle opinioni oggi sono tanti: dalla televisione alla radio, dalla stampa agli spettacoli, fino ad arrivare a internet, che è diventato il più importante, al quale bisogna prestare molta attenzione e per cui urge stabilire nuove regole per poter arginare quello che di negativo produce (fake news, video che ledono la privacy, intolleranze razziali ecc…).
Fin dove arriva poi la libertà di parola? In passato questo articolo di legge si è trovato infatti già a dover regolare una serie di problematiche che riguardano il diritto di cronaca e di satira, cioè avere o meno la possibilità di informare in modo critico e ironico. La satira, appunto, è una forma artistica che fa uso dell’ironia fino al sarcasmo, ed essa si esercita sempre nei confronti del potere, non offende mai i deboli o chi è già stato offeso da calamità naturali. Il suo fine è la denuncia del malcostume della società e della politica ed essa induce a riflettere e a indignare. A questo proposito uno dei programmi satirici di maggior successo in Italia è “Striscia La Notizia”, dove i servizi hanno l’impronta ironica ma servono a denunciare gli illeciti che vengono commessi.
Questo programma va in onda da 30 anni e, forse non tutti lo sanno, insieme ad esso nasce il termine “Velina”, che è la denominazione ironica data alle showgirl che, nella trasmissione originaria, portavano ai conduttori le “veline” che, in gergo giornalistico, sono le notizie. Solo che le veline ai tempi del Fascismo erano tutt’altro che sinonimo di libertà di informazione, anzi.
È chiaro che il termine è stato ripreso e poi traslato alle “portatrici di veline” proprio ad indicare la necessità di trasparenza di informazione. Il ruolo dei mass media è infatti oggi quello di diffondere le notizie in tutto il mondo, eliminando le distanze e rendendo la cultura e l’informazione alla portata di tutti, e per questo le notizie devono essere date i modo obbiettivo e completo. Anche perché, oltre a diffondere informazioni, essi influenzano i comportamenti e creano mode. Basti pensare al successo di alcuni cantanti, attori e programmi T.V… Quello che però bisogna evitare è la manipolazione dell’opinione pubblica, che in passato ha portato a periodi storici cupi come quello delle dittature del ‘900, per le quali i mass media sono stati al tempo stesso supporto di consenso e strumento di censura. Stiamo attenti allora e difendiamo con le unghie e con i denti la nostra libertà di pensiero!
Giada De Pasquale
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.