LA NOVENA DEL SANTO NATALE E DELL’ADDOLORATA
Nei nove giorni antecedenti il Santo Natale vi è l’usanza, nel paese di San Filippo del Mela come in altri paesi, di riunirsi per pregare, cantare, suonare nell’attesa della venuta di Gesù di fronte all’icona dell’Addolorata, dipinto risalente al 1200 circa.
Infatti, il termine novena (dal latino medievale novenus cioè nono) richiama i nove mesi di Gesù nel seno di Maria.
I professori P. Maggio e G. Parisi nel libro “S. Filippo del Mela e l’Antico Artemisio” hanno documentato questa ricorrenza, descrivendo minuziosamente l’usanza paesana:
“Quella dell’Addolorata è una delle poche strade che abbia conservato la vecchia denominazione. Andava dall’angolo della chiesa di Sant’Antonio fino alle vere terre bianche. Poco oltre la Chiesa la strada incominciava a scendere verso l’icone dove formava una piazzetta chiamata “il Pineto dell’Addolorata”. In quella piazzetta, al riparo dai venti freddi, il popolo si soleva adunare in massa, nel periodo natalizio, per la novena all’Addolorata che veniva celebrata in modo clamoroso, con canti nenie popolari, orchestra e fuochi d’artificio. L’icona si agghindava come presepio o con rami verdi, arance e limoni, mentre la notte di Natale non mancava mai il ceppo acceso. In seguito, per rendere meno anacronistica la celebrazione, si collocò il Bambino Gesù dinanzi all’immagine dell’Addolorata.” In verità l’anacronismo si verificò nel festeggiare la novena di Natale davanti all’icona dell’Addolorata e ciò si spiega con il fatto che fino al XVII secolo la Chiesa sia dedicata alla Madonna dell’Odighitria ( o Madonna dell’Indirizzo detta in siciliano dell’Idria, rito greco bizantino) la cui festa cadeva proprio sotto Natale. In seguito, con il subentro del rito malatino e con la venuta dei frati cappuccini, si andò perdendo il culto della Madonna dell’Odighitria, particolarmente venerata dall’ordine francescano. E così per non perdere l’usanza della festa dicembrina in quella zona, si unificò la ex ricorrenza (bizantina) con quella della novena di Natale.
Nel 1995 l’artistica edicola e l’antico quadro in essa custodito, sono stati restaurati e riportati all’antico splendore con un’opportuna opera di restauro curata dall’Università Popolare Comprensoriale Filippese, grazie anche al contributo di una pubblica sottoscrizione.
Claudia Previti 3° C BS