La libertà di opinione ed espressione diritto irrinunciabile
Dopo sanguinose battaglie, affrontate nel corso dei secoli, finalmente l’uomo ha oggi raggiunto le sue libertà in un mondo dove vige, finalmente, per la maggior parte un regime democratico. E tra tali libertà quella di stampa è uno dei primi diritti ad essere rivendicato dalla civiltà illuministica, la quale affermava che “l’uomo libero e razionale, davanti a posizioni diverse, è in grado di giudicare automaticamente il bene vero”, senza avere bisogno di essere protetto e guidato, come un minorenne, dall’autorità del potere politico e religioso.
La libertà di stampa è invece un diritto non solo soggettivo ma anche sociale. Ogni cittadino ha infatti diritto alla libera espressione del pensiero e ad un’informazione pubblica, vigile e qualificata. È anche vero che ognuno di noi ha anche il diritto di non far sapere agli altri ciò che pensa, quindi il diritto di avere una propria libertà di opinione o espressione. Le democrazie vivono anzi grazie alla libertà di pensiero e al pluralismo, ovvero nella condizione in cui una pluralità di opinione è permessa e incoraggiata, anche se si tratta di opinioni diverse da quella della maggioranza dei cittadini.
In un mondo democratico perciò tutti possono proporre le proprie idee e, chi lo ritiene, criticare anche il governo o i partiti politici. Ci sono però dei limiti alla libertà di opinione, come quella di non offendere persone, violare leggi e il “buon costume”. L’informazione, invece, nel corso dei secoli ha subito un notevole cambiamento: dalla carta stampata ai mass-media, fino ad arrivare a internet, una vasta rete che può collegare tutti i computer del mondo e avere notizie da tutto il pianeta in tempo reale. Internet, però, pone alcuni problemi, come quello di offrire una libertà di stampa “errata”, accessibile anche alle organizzazioni terroristiche per diffondere le loro idee, oppure quello di costringere a distinguere tra notizie vere e notizie false o “fake news”, cioè “bufale” create ad arte in malafede per convincere persone in buona fede a diffonderle sui social network. Esse si creano per vari scopi e il più noto è quello elettorale, per screditare l’avversario e condizionare l’opinione pubblica; altro scopo è il guadagno, perchè diffondendo notizie false in rete si ottengono soldi con la pubblicità. C’è poi differenza fra una “fake news” e una “notizia falsa”.
La notizia falsa infatti è spesso in buona fede, poichè nella fretta anche i professionisti possono sbagliare e poi rettificare e smentire; invece le fake news non vengono smentite. In realtà queste ultime esistono davvero e vengono diffuse quotidianamente, e la maggior parte della popolazione non se ne accorge e viene ingannata, e questo dato è grave e preoccupante. Per correre ai ripari di recente Facebook ha creato un nuovo servizio “acchiappa notizie false”, il “fact-checking”, e Google gli “acchiappa lock”, che bloccano la loro pubblicità sui propri domini. Si è cercato quindi di creare un servizio che aiuti i navigatori della Rete a valutare meglio le informazioni e poter così esercitare il proprio diritto ad avere notizie vere sulle quali costruirsi opinioni e idee.
Giorgia Pelleriti
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.