Riflessioni sul valore della commemorazione dei defunti
Riflessioni: S. Agostino diceva: “La più fredda tomba dei morti è il cuore dei vivi quando li dimentica.” Lo stesso Ugo Foscolo, levava la sua voce laica in difesa dei sepolcri e innalzava un monumento in onore dei cimiteri come luogo di memoria perenne, di perpetuo incontro tra i morti e i vivi, in un’edificante” Corresponsione d’amorosi sensi.” Alla luce di quanto finora espresso, rifletti sul valore della Commemorazione dei defunti, esprimendo il tuo pensiero, avvalendoti anche di ricordi lontani, confrontando il tuo” sentire” con quello Foscoliano.
Svolgimento: Premetto che io non credo in Dio o in una religione, bensì credo più nella scienza e nelle sue teorie. Mi è difficile pensare a un mondo dopo la morte, ad un inferno o un paradiso. Ciò potrebbe essere rafforzato dal fatto che io non ho mai perso qualcuno di caro e mi sento molto fortunata ad avere ancora i nonni e i bisnonni. Non essendoci passata, non so se la mia posizione in merito a questo argomento potrebbe cambiare con la morte di qualcuno a cui tengo. Non mi sento ancora di dare una precisa opinione sulla morte, ma vedo reazioni totalmente diverse da parte delle persone che perdono qualcuno di vicino a loro: alcuni se la prendono con Dio, altri trovano una consolazione nel sapere i propri cari al sicuro con il Signore, altri ancora si arrabbiano con loro stessi e si pentono di non avergli dedicato abbastanza tempo da vivi. Tuttavia, credo sia confortante illudersi di poter parlare con il defunto o, da parte del vivo, cullarsi della consapevolezza che, una volta morto, non verrà dimenticato e che le persone care potranno fargli visita. Credo sia importante avere un punto di riferimento come una lapide o una tomba perché ci permette di sentirci confortati e ascoltati o, in caso contrario, dovremmo accettare il fatto che quella persona ci ha lasciato per sempre. Mettendomi nei panni di Ugo Foscolo, capisco le sue ragioni e ciò che l’ha spinto a esprimere la propria opinione attraverso il carme “I sepolcri”, in cui il poeta, in seguito all’editto di Saint Cloud, emanato da Napoleone Bonaparte, che voleva le tombe al di fuori della città e senza alcun nome, parla dell’importanza delle tombe e del rapporto tra il defunto e le persone care rimasta in vita. Egli trovava, inoltre, ingiusto e inaccettabile che una persona buona e dai saldi principi come un Parini, fosse sepolto vicino alla tomba di un ladrone qualsiasi, in vita cattivo e senza alcun principio. Concordo con Foscolo, perché credo sia ingiusto dover rinunciare di visitare le tombe delle persone a noi care. Tuttavia non credo che abbia importanza vicino a chi viene sepolto qualcuno, perché siamo tutte persone, a maggior ragione, una volta morte non ci rimane più nulla. A quel punto non abbiamo più una classe sociale diversa o valore e opinioni differenti. Citando il film “L’attimo fuggente”, “saremo solo concime per i vermi”, perciò, forse, potremmo smettere almeno da morti, di giudicare qualcuno in base alle azioni compiute in vita, senza soffermarsi sulle motivazioni che l’hanno spinto ad agire in quel determinato modo.
Per quanto riguarda la Commemorazione dei defunti del 2 novembre, secondo me è importante ricordare le persone che ci hanno lasciato tutto l’anno e non solo in quella situazione. Non avendo nessuno di caro da andare a trovare, penso a persone che mi sarebbe piaciuto conoscere come Vincent Van Gogh, Giacomo Leopardi o Albert Einstein. Vorrei capire cosa pensavano e provavano, perché leggerlo nei libri non è la stessa cosa. Anzi, mi sembra sbagliato ridurre la loro vita e il loro dolore in poche pagine. Certe volte penso a come sarebbe la vita senza la morte e a quanto sarebbe bello non doverci rinunciare mai. Subito dopo però, arrivo alla conclusione che la vita non avrebbe alcuna importanza senza la morte e non le daremmo il giusto valore. Quindi, dato che non spetta a noi decidere quando andarcene, penso che dovremmo concentrarci sul presente e fare qualcosa, anche di piccolo, che ne valga a pena, perché, in caso contrario, la vita sarebbe un dono sprecato.
Soad Bassyouni Sharaf
classe III B Scuola secondaria di Primo grado
I.C Santa Lucia del Mela.