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I MISTERI DI VILLA VACCARINO

Nel lontano 1929 l’ingegnere Gaetano Bonanno, con la collaborazione del pittore Michele Amoroso, realizza nella città di Milazzo una bellissima dimora in stile Liberty.

La costruzione, ancora oggi, emana un fascino straordinario che deriva dall’equilibrata bellezza degli elementi architettonici che si fondono armoniosamente con gli elementi decorativi.

All’interno del variegato giardino spicca una fonte con all’interno un isolotto artificiale che riproduce la nostra bella Sicilia.

Villa Vaccarino situata in una via centrale del Comune di Milazzo, precisamente in via Cristoforo Colombo, per lungo tempo adibita a pretura, è una chiara testimonianza dell’arte Liberty, come si può rilevare dalle preziose decorazioni in legno, in ferro e stucco presenti al suo interno e dalla recinzione esterna realizzata in ferro battuto decorata con eleganti fregi floreali.

La villa, commissionata dal ricco industriale del sapone Vaccarino, proprietario di due fabbriche, una a Giammoro di Pace del Mela e l’altra a Venetico Marina, si rivelò ben presto un luogo “dannato”, pieno di insidie. Nel giro di pochissimo tempo il proprietario perse tutto il denaro, finendo sul lastrico, come se una maledizione si fosse abbattuta sulla sua famiglia. Intorno a questa bellissima dimora aleggia la leggenda del fantasma che si aggirerebbe all’interno di essa, precisamente nelle aule adibite un tempo come tribunale; inoltre si tramanda che in quella zona, fuori dalle mura, venivano di solito impiccati i malfattori.

Anche lo storico Antonino Micale, nello “Stradario storico della città di Milazzo“, parlando di via Cristoforo Colombo, si sofferma a descrivere villa Vaccarino e parla di un “vasto giardino, sottostante lo storico quartiere degli Spagnoli, adibito a luogo di supplizi per criminali comuni e militari”.

Nei decenni successivi numerose sono le testimonianze degli impiegati della pretura i quali non volevano rimanere mai da soli nel loro ufficio poiché erano terrorizzati dai continui rumori e dalle strane presenze che vedevano o percepivano.

Si racconta che, agli inizi degli anni Novanta, dei ragazzi s’intrufolarono di soppiatto nella villa con lo scopo di avvistare il presunto fantasma. A tarda notte scavalcarono il cancello e arrivarono nel grande giardino: uno di loro affermò di aver visto un uomo vestito di bianco che camminava avanti e indietro sul cornicione dal lato interno.

Unica certezza è che il territorio dove sorge la villa era adibito a luogo di supplizi e torture per i criminali.

Tra i tanti criminali giustiziati ricordiamo il pirata napoletano Aniello Cuomo, nato a Castellamare di Stabia, di cui si dice che fu decapitato a causa dei suoi numerosi crimini nel 1817 e che la sua testa fu gettata a mare.

Da quel giorno molti testimoni affermano di aver visto il suo corpo senza testa che cavalca un cavallo, sia nei giardini della villa, sia nei dintorni, nella ricerca della sua testa e di aver sentito nel cuore delle notti prive di luna il calpestio degli zoccoli del suo cavallo e le urla del suo dolore.

Per alleviare la paura, che i cittadini milazzesi hanno nei confronti del cavaliere senza testa, il Comune di Milazzo lascia le luci nel giardino sempre accese, sia di giorno sia di notte.

Peccato che la via in cui si trova Villa Vaccarino sia sempre lasciata al buio… Ma questa è un’altra storia.

Angelica Scredi

Classe 2A IC Primo Milazzo
Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Garibaldi”

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