Le microplastiche nelle bevande e nei soft drink
Pepsi, San Benedetto, Schweppes, Beltè, Coca-Cola, Fanta, Sprite sono solo alcune delle bevande finite sotto inchiesta perché – con una certa sorpresa – hanno rilevato la presenza di microplastiche. L’indagine è stata portata avanti da ‘Il Salvagente’ (mensile leader nei Test di laboratorio contro le truffe ai consumatori, edito da Matteo Fago e diretto da Riccardo Quintili, nel numero in edicola dal 25 settembre), che ha inviato dei campioni di alcune note bevande al laboratorio del Gruppo Maurizi (che si occupa anche di sicurezza ambientale e di sicurezza sul lavoro). ll risultato è stato impietoso. Tutte le bottiglie analizzate hanno confermato la presenza di microplastiche con valori da 0,89 mpp/l (microparticelle per litro) fino 18,89 mpp/l. “I dati rilevati nel nostro laboratorio confermano il legame tra inquinamento ambientale e catena alimentare” ha ribadito Daniela Maurizi, A.D. Gruppo Maurizi.
Con il termine microplastica ci si riferisce a piccole particelle di materiale plastico generalmente più piccole di un millimetro. Le microplastiche provengono da diverse fonti tra cui: cosmetica, abbigliamento e processi industriali. Esistono attualmente due categorie di microplastica: la primaria che è prodotta come risultato diretto dell’uso umano di questi materiali e secondaria come risultato di frammentazione derivata dalla rottura di più grandi porzioni che creano una grande chiazza di immondizia nell’Oceano Pacifico. È stato riscontrato che entrambe le tipologie persistono nell’ambiente in grandi quantità, soprattutto negli ecosistemi marini ed acquatici. Ciò perché la plastica si deforma ma non si rompe per molti anni, e può essere ingerita e accumulata nel corpo e nei tessuti di molti organismi.
Le microplastiche si trovano un po’ ovunque. La loro presenza è stata rintracciata in numerosi alimenti, dalla carne ai pesci che consumiamo sulla nostra tavola, fino ai frutti di mare, al sale marino e perfino in prodotti considerati naturali e sani come il miele.
Oggi le persone sono consapevoli di vivere immerse nella plastica, anche se molti non si rendono conto che la stiamo anche mangiando e bevendo tutti i giorni considerato che le microplastiche sono state trovate anche nell’acqua della rete pubblica e che sicuramente continueremo a trovarle sempre in più alimenti.
Bongiovanni Giorgia
Classe 3ªD