venerdì, Novembre 22, 2024
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TEMPLARI: UN MISTERO “SOTTERRANEO”

Sin dal 1118, anno della loro fondazione da parte di Hugues de Payns, i Cavalieri Templari hanno avvolto il mondo in un alone di fitto mistero. Quest’ordine monastico – cavalleresco cambiò le sorti delle crociate: i Turchi Selgiuchidi dovettero far fronte, per la prima volta, ad un vero e proprio esercito. Con la loro eccellente preparazione militare e la profonda fede che li animava, i Templari riuscirono ad impossessarsi di immense ricchezze. La storia insegna che con il Concilio di Vienna del 1312 l’Ordine fu soppresso, poiché accusato di idolatria, tradimento e avidità.

Accuse non casuali. Era attestato, dunque, che i templari possedessero immense ricchezze al di fuori del comune. La loro sede si ergeva sul monte Moriah, ove anticamente vi era il tempio del re Salomone; si credeva, dunque, che i Templari avessero scoperto inestimabili tesori legati alla tradizione ebraico-cristiana. Il Santo Graal, l’Arca dell’Alleanza, le Tavole della Legge: erano davvero questi i beni ritrovati dai Templari? Erano questi i mistici oggetti che li portarono alle accuse di idolatria e avidità? Questi gli interrogativi che gli archeologi e gli storici si sono posti nel corso dei secoli, dall’epoca illuminista ad oggi. Fra supposizioni e dati ufficiali, la ricerca non diede mai i frutti sperati, ma contribuì alla creazione delle leggende legate ai rosso crociati. Si parlò anche di una presunta Cappella di Santa Caterina, Chiesa sotterranea nella quale i Templari, la notte prima della loro cattura, spedirono su tre carri le loro principali ricchezze per custodirle in un luogo segretissimo. Per lo scrittore Gérard De Sède, il tesoro templare fu nascosto nel castello di Gisors, nella regione della Normandia; questo fu l’argomento chiave della sua opera Les Templiers sont parmi nous (1962), nel quale cita, per avvalorare la sua tesi, la sconvolgente testimonianza di Roger Lhomoy, nativo di Gisors. Cresciuto con i miti sui cavalieri templari e ossessionato dal loro tesoro, Lhomoy nel 1944 diventò il giardiniere del castello e, segretamente, cominciò a condurre degli scavi che lo portarono alla sensazionale scoperta di una cappella sotterranea a 20 metri sotto terra. De Sède raccolse la testimonianza di quest’uomo nel suo libro:

“Mi trovo in una cappella romanica […] della lunghezza di 30 metri, la larghezza di 9 e l’altezza di circa 4,50 metri dalla chiave di volta. Alla mia sinistra, presso l’apertura attraverso la quale sono passato, vi è un altare di pietra con tabernacolo. Alla mia destra il resto della costruzione. Sulle pareti, a mezza altezza, sostenute da capitelli di pietra, le statue di Cristo e dei dodici apostoli in grandezza naturale. Lungo le pareti, a terra, vi sono dei sarcofaghi di pietra di 2 metri di lunghezza e 60 centimetri di larghezza: sono in tutto diciannove. E nella navata, la mia lampada mi mostra qualcosa che ha dell’incredibile: 30 casse di metallo prezioso, divise in file di 10. Più che di casse si tratta di armadi stesi al suolo, ciascuno dei quali misura 2,50 metri di lunghezza, 1,80 di altezza e 1,60 di larghezza.”

Lhomoy era profondamente convinto che questa fosse realmente la Cappella di Santa Caterina. A un passo dalla scoperta epocale, però, gli scavi furono giudicati irregolari dalle autorità e il sito fu chiuso. Dopo sedici anni, l’archeologo-giardiniere ottenne il via libera per il prosieguo dei suoi scavi, ma sorprendentemente, la Cappella sotterranea era vuota.

Cosa accadde in quegli anni in cui Roger Lhomoy fu letteralmente bloccato? Aveva scoperto qualcosa di scomodo? Così come il mondo intorno ai templari, anche questo mistero, probabilmente, non verrà mai risolto.

 

Gianmarco Cotroneo

Sitografia:

https://www.focus.it/cultura/storia/chi-erano-i-templari

http://storia-controstoria.org/europa-segreta/il-tesoro-di-gisors-e-un-giardiniere-sfortunato/

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