LA LEGGENDA DELLA BARONESSA ELENA BAELE
Si narra dell’esistenza della bella e sfortunata Elena Baele, una giovane ragazza di nobile casato, vissuta nelle terre di Capo Milazzo, presso la Baronia, tra i poderi di ulivo e le scogliere selvagge a strapiombo sul mare. La fanciulla si era innamorata follemente del figlio del campiere, uno dei contadini che lavorava alle dipendenze del padre. I due ragazzi si amavano in segreto e insieme, essendo due cavallerizzi provetti, facevano lunghe passeggiate a cavallo per i sentieri scoscesi delle incontaminate e lucenti scogliere di Capo Milazzo.
Quando il padre di Elena si accorse che tra i due c’era del tenero, decise di porre immediatamente fine a quella storia d’amore licenziando la famiglia del contadino e dando addirittura una lauta ricompensa come buonuscita.
Elena non riusciva a darsi pace e un giorno, in preda alla disperazione, non trovando più il suo amato, chiese il permesso di fare una cavalcata da sola.
Galoppò all’impazzata fin oltre le scogliere del Capo e si gettò, insieme al suo cavallo, da una rupe, oggi chiamata “u sautu du cavaddu”, ovvero il salto del cavallo. Il corpo di Elena fu accolto tra la spuma di quel mare che aveva tanto ammirato ed amato mentre si stringeva tra le forti braccia del suo lui.
Si dice che, nelle notti d’estate il suo fantasma si aggiri a cavallo nei pressi della scogliera alla ricerca del suo amato e appaia singhiozzante tra le scogliere del Capo.
Nessun pescatore che la scorge ha paura di lei, anzi si commuove ascoltando i suoi singhiozzi.
Francesco Calì
Classe 3A IC Primo Milazzo
Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Garibaldi”
