giovedì, Novembre 21, 2024
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Viaggio di istruzione nell’incantevole isola di Lipari

Secondo quanto riportato da Diodoro Siculo, storiografo del I secolo, fu Liparo re degli Ausoni, popolazione proveniente dalla Campania, a battezzare l’isola quando, tra il 1270 e il 1125 a.C., vi si stabilì con la sua gente. I greci, invece, e in particolare gli Eoli di cui Omero narra nell’Odissea, la chiamavano Μελιγουνίς (Meligunis) che vuol dire ricca di miele. In effetti, la dolce Lipari così verde e rigogliosa, fertile e dal clima mite doveva apparire come un miraggio agli occhi degli antichi viaggiatori che navigavano per mare in cerca di nuove terre da colonizzare.

La più grande delle isole Eolie ha da sempre rappresentato un importante crocevia sia per la sua posizione strategica che permetteva di controllare lo Stretto di Messina, ma soprattutto per la presenza della preziosissima ossidiana, merce di scambio tra Oriente e Occidente già a partire dal V millennio a.C. Per le caratteristiche che la rendono molto simile al vetro, l’ossidiana, la lucente roccia nera dall’aspetto liscio e levigato che si può trovare ovunque, esposta nei negozi di souvenir di ognuna delle isole dell’arcipelago o come elemento decorativo nei bar, nelle case e nei giardini, è sempre stata un materiale di grande pregio per la fabbricazione di utensili, armi e monili.

Da qui la vista spazia sulla vicina isola di Vulcano e sui due simboli in assoluto più famosi di Lipari: gli incantevoli faraglioni di Pietra Lunga e Pietra Menalda. Le due possenti rocce scoscese che si ergono dal mare sono state identificate come le celebri rupi erranti citate nell’Odissea descritte come luogo impossibile da attraversare con le navi per la furia del mare e del fuoco.

Il cuore della cittadina, dove si concentra la maggior parte dei negozi, dei ristoranti e delle pasticcerie è costituito dalle due strade principali di corso Vittorio Emanuele e via Garibaldi. La prima è il centro nevralgico che collega il porto di Marina Lunga al centro del paese, mentre la seconda è una stradina molto più piccola e caratteristica che in estate è gremita di persone sia il giorno che la notte. Via Garibaldi, con il suo susseguirsi di vicoli e di negozietti di artigianato locale, porta direttamente al piccolo porto di Marina Corta, delizioso e pittoresco porticciolo turistico circondato da tre chiese. Lipari, infatti, nonostante le sue piccole dimensioni, detiene il record di ben 40 chiese.

Il porticciolo è dominato dalla rupe su cui sorge l’antico castello di Lipari che ospita il Museo archeologico regionale eoliano Luigi Barnabò Brea. Con le sue circa cinquanta sale, è uno dei più importanti d’Europa e conserva innumerevoli e preziose testimonianze di oltre cinquemila anni di storia dell’arcipelago fatte di sbarchi, conquiste, eruzioni devastanti e continui attacchi da parte degli arabi e dei pirati. Accanto al castello sorge la Cattedrale di San Bartolomeo.

 

Classi Terze A/B e Quarte A/B Plesso “Don Bosco”

Classi Quarte C/H    Plesso “G. Verga”

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