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La violenza sulle donne segno di un amore malato

Quando Dio creò l’uomo e la donna lo fece con l’intenzione che entrambi dovevano rispettarsi ed amarsi costruendo una famiglia. E così fu, come ci riporta la Bibbia, ma nella realtà per la donna la sua esistenza non è stata rosa e fiori fino ad arrivare nella nostra epoca, in cui l’uomo, fisicamente più forte della donna, la uccide pur di imporre il suo potere.

Questo fenomeno si chiama “ femminicidio”, cosa che è sempre esistita dalla notte dei tempi, quasi come una sorta di rassegnazione delle donne sottomesse all’uomo, pronte ad accudirli senza mai osare ribellarsi. Oggi più che mai il problema è aumentato a dismisura: uomini che sfigurano il volto della donna con l’acido, causando danni irreparabili, uomini che torturano, che uccidono le proprie compagne con una violenza che fa paura. Nella stragrande maggioranza dei casi gli autori di questi tremendi delitti sono persone che hanno avuto rapporti con la vittima. Ma come mai gli aguzzini di questa strage sono proprio i mariti, i compagni o i fidanzati? Perché un uomo non accetta che la propria compagna non voglia più vivere con lui? Si sente rifiutato? Pensa che la donna sia di sua proprietà? Un oggetto da poter utilizzare come meglio crede? Quindi può fare tutto ciò che vuole perché tanto alla fine nessuno gli farà niente! O con me o senza di me! Qualche anno di galera per poi ritornare libero! Diciamolo, questo è il ragionamento che molti fanno! Credo che già dall’infanzia ogni genitore debba educare i propri figli maschi al rispetto nei confronti delle donne. Abituarli, sin da piccoli, a non cedere a tutte le richieste ed accontentarli. Insegnare loro che non c’è un sesso forte ed un sesso debole, che le persone stabiliscono relazioni, sentimenti, amano, ma può anche succedere che, nel corso della vita, una donna, per svariati motivi, possa lasciare il compagno. La prima legge per arginare il numero di omicidi è stata varata nel 2009; solo nel 2013 sono state aggravate le pene per stalking verso una donna e da poco la legge italiana ha introdotto un nuovo articolo nel codice penale che punisce lo stalking e prevede la punibilità se una donna si sente minacciata. Nonostante tutto questo fenomeno non sembra diminuire e ogni anno la percentuale di donne assassinate dagli uomini è in aumento, si parla di una vittima ogni due, tre giorni. Non bisogna quindi mai abbassare la guardia, si deve denunciare, parlare, ma soprattutto ricordare di non giustificare una condotta dispotica in nome dell’”amore”, perché da un primo schiaffo si può arrivare alla tomba!

 

Salvatore Caravello

Classe I, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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