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Lavoisier, il padre della scienza moderna

Vi presento il papà della chimica moderna: Antoine-Laurent Lavoisier, nato il 26 agosto 1743 in una Parigi governata da re Luigi XV. Sin da piccolo Lavoisier era incuriosito dalla chimica, che a quel tempo assomigliava ancora all’alchimia, un’antica disciplina egizia circondata da un alone soprannaturale e magico. Il padre voleva farlo diventare un avvocato, come lui, e come il nonno, ma gli interessi del giovane Lavoisier invece erano scientifici. Infatti il suo contributo fu molto importante per la scienza moderna, perché riuscì a dare risposte a tante domande a cui sino ad allora non si riusciva a dare una spiegazione, oppure la si dava sbagliata. Per la maggior parte degli illustri scienziati della Francia del 700’, la materia era formata solo da quattro elementi variamente combinati tra loro: la terra, l’aria, l’acqua e il fuoco.

Il chimico tedesco Georg Ernst Stahl sosteneva, però, che oltre ai quattro elementi ce ne fosse un quinto, chiamato flogisto, che si presumeva servisse a rendere combustibile la materia. Ma secondo Lavoisier il flogisto non esisteva, e ne diede dimostrazione mediante un esperimento: prese due pezzi di zolfo di peso uguale, li mise su una bilancia e successivamente ne bruciò uno. Dopo la combustione, si rese conto che il pezzo incendiato pesava più dell’altro e che nell’aria c’è una sostanza che si lega allo zolfo. Si tratta di una sostanza che è indispensabile per la vita sulla Terra e lo studioso le diede appunto il nome di “Ossigeno” (O2). In seguito Lavoisier scoprirà che l’ossigeno è la parte respirabile dell’aria, che è responsabile della combustione dei materiali che bruciano e che anche la respirazione è una forma di combustione. In realtà l’ossigeno era già stato scoperto da un suo contemporaneo, il chimico inglese Priestley. Gli scienziati dell’Accademia erano alquanto scettici a riguardo, non credevano che esistesse, solamente perché non era visibile.

L’aria è sì invisibile, ma possiede straordinarie proprietà; ad esempio se si scalda essa si espande e diventa più leggera. E sarà infatti seguendo questo concetto che i fratelli Mongolfier, patrocinati dallo stesso Lavoisier, inventeranno le prime mongolfiere e, per la prima volta nella storia, l’uomo fu in grado di volare e tornare sulla terraferma sano e salvo! Nel dicembre del 1771 Lavoisier si sposò con Marie-Anne Pierrette, figlia di un suo collega nella Ferma Generale. All’inizio era solo un matrimonio di interesse, ma poi Marie-Anne si rivelerà una compagna meravigliosa, che lo appoggerà e aiuterà nei suoi studi e nelle sue scoperte. Fino al 1778 ogni città di ogni regione di Francia aveva avuto sistemi di misura completamente diversi tra loro, e ciò di conseguenza favoriva i complotti e gli imbrogli. Per evitare questo, lo scienziato insieme ad altri colleghi creò un nuovo sistema di misura che potesse così unire tutte le frazioni francesi.

Questo sistema, che viene utilizzato ancora oggi, si chiama sistema numerico decimale. In quegli anni, inoltre, Lavoisier parteciperà attivamente agli eventi che porteranno alla Rivoluzione francese ma, nonostante i suoi servizi alla scienza e alla Francia, sarà accusato di essersi arricchito a spese del popolo con il suo lavoro per la Ferma generale. Non era vero. Tuttavia non ci fu nulla da fare. Verrà ghigliottinato l’8 maggio 1794, insieme a ventotto colleghi, sotto gli occhi della moglie. Riconoscendo la statura scientifica del collega, il suo contemporaneo Lagrange commentò: “Ci è voluto un solo un istante perché gli staccassero la testa, ma la Francia non ne avrà un’altra cosi neanche in un secolo”. Antoine-Laurent Lavoisier non potrà quindi mai vedere la straordinaria rivoluzione che, grazie ai suoi studi ed ai suoi innumerevoli e meticolosi esperimenti scientifici, porterà alla nascita della chimica moderna.

 

Martina Crisicelli

Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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