Una nuova forma di disagio giovanile: Hikkomoru.
Il termine deriva dal verbo giapponese hiku (tirarsi indietro) e komoru (ritirarsi). Questa parola composta viene utilizzata per identificare tutti quei ragazzi che scelgono l’autoreclusione per sottrarsi alla vita sociale, cercando di evitare qualsiasi contatto con le persone, infatti molti si barricano in casa e non ne escono per diversi mesi o addirittura anni. Questo fenomeno ha raggiunto ormai tali dimensioni da rappresentare una vera e propria sindrome sociale.
Questa problematica si manifesta con diversi sintomi: mancanza di rapporti amicali, assenza di comunicazione con la famiglia, assenza di relazioni, e una graduale reclusione fisica e psicologica…
Ma chi sono gli hikkomoru?
Il 90% ragazzi tra i 14-30 anni, anche se le ragazze sono in continuo aumento. Per la maggior parte figli unici che tendono ad invertire il ritmo giorno-notte: trascorrono molto tempo a leggere, chattare, guardare serie tv, giocare ai videogiochi, determinati ad evitare qualsiasi contatto con la società. In Italia si registrano circa 100.000 casi anche se il fenomeno è in continuo aumento.
Le cause possono essere:
Caratteriali infatti gli hikikomori sono ragazzi molto intelligenti ma anche introversi e sensibili. questa indole contribuisce alla difficolta nell’istaurare relazioni
Familiari come la mancanza di affetto del padre o l’eccessivo attaccamento alla madre
Scolastiche, infatti l’ambiente scolastico viene vissuto con particolare sofferenza, molte volte a causa del bullismo
Sociali, a causa del mancato rispetto dei canoni o del raggiungimento di obiettivi imposti dalla società
Questo fenomeno probabilmente è un tipo di protesta inconscia contro una società sempre più dipendente dal conformismo e dalla omogeneità dove la differenza e la diversità viene vista come un problema.
Tutto questo dimostra il degrado morale e umano della società che abbandona il “diverso” e si orienta verso canoni sociali sempre più futili. La nostra epoca può essere paragonata al Medioevo, dove il diverso faceva paura e col pretesto dell’eresia si mandava il “colpevole” al rogo. Nella nostra epoca al posto del rogo abbiamo il cyberbullismo, il bullismo e le loro conseguenze, come appunto il fenomeno degli hokikomori.
Tali fenomeni possono essere combattuti convincendo i ragazzi ad avere il coraggio di essere sé stessi, senza paura di essere giudicati. Il percorso potrebbe essere difficile e faticoso ma ne varrà la pena, poiché essere come piace agli altri evita conflitti e la sensazione apparente di sentirsi bene, ma dentro si sente il dolore della propria personalità soffocata. Non permettete a nessuno di sopprimerla, DIFENDETELA!
Valerio Chiantella 3 A BA