lunedì, Dicembre 23, 2024
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I rifugi antiaereo rivelano città sotterranee

ingresso rifugio piazza Pretoria

Palermo è una città fantastica ricca di opere d’arte, monumenti e musei di fama internazionale, però ancora cela dietro di sè un difficile e crudele passato costituito da fame, carestie, bombardamenti e invasioni. Per quanto riguarda i bombardamenti, ad esempio, sono stati costruiti, durante la seconda guerra mondiale, disseminati per tutta la città, dei rifugi antiaereo e antimissili.

Essi, realizzati al di sotto dei cortili di complessi monastici quali l’Assunta, S.Anna, la Misericordia e di alcune delle principali piazze (Pretoria, S.S. 40 Martiri, Sett’Angeli..), consistevano in gallerie sotterranee a più scompartimenti, capaci di ospitare più di duemila persone tra sedute e in piedi. L’ingresso di un rifugio era spesso a forma di “S” per far sì, mettendo il caso che una bomba fosse esplosa davanti all’entrata, che l’onda d’urto non penetrasse all’interno. Una giornata di bombardamento si svolgeva per lo più con gli uomini che andavano a lavorare regolarmente e le donne che si recavano al mercato oppure stavano a casa. Ad un certo punto si sentiva suonare l’allarme e si avevano solo dieci minuti per raggiungere il rifugio antiaereo più vicino. Dopo di che le porte venivano chiuse. A volte si rimaneva dentro per moltissime ore, senza vedere la luce del sole, stretti, senza cibo nè acqua e sperando di avere ancora una casa in cui tornare. Il primo bombardamento di Palermo, nel luglio del 1943, subito dopo lo sbarco degli Alleati in Sicilia, fu il più sanguinoso perché il popolo palermitano lo aveva scambiato per una parata militare fascista e non aveva cercato riparo in tempo.

Nel momento in cui le persone sentirono il rombo dei caccia, anzi, uscirono in strada a rendere omaggio alla sfilata inneggiando al duce come era obbligo fare. Fu una carneficina. Gli aerei francesi bombardarono la città senza pietà e mitragliarono le persone per strada.

Dopo quell’avvenimento i palermitani si attrezzarono e diventarono più abili nel prevenire gli attacchi e nascondersi in tempo. Perciò i rifugi antiaerei, oggi alcuni ancora visitabili, giocarono un ruolo di fondamentale importanza nella storia di Palermo e quello che ancora ne resta è una testimonianza che va preservata e valorizzata per non dimenticare quei momenti difficili della città e del passato.

 

Joao Pedro Flaccomio

Classe III, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.

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