Armi e Stragi
Il secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti garantisce ai cittadini il diritto di possedere armi da fuoco. Gli USA hanno vinto il record per il maggior numero di omicidi da armi da fuoco rispetto a qualunque altro paese occidentale. In buona parte degli Stati Uniti chiunque abbia più di 21 anni può acquistare non solo una pistola, ma anche un fucile, basta presentare un documento d’identità al rivenditore. Gli Stati Uniti in percentuale si trovano al primo posto per stragi commesse da studenti a danno dei loro coetanei. Diversi sono i fatti di cronaca che hanno come protagonisti i ragazzi ed i collage. Torniamo indietro allo scorso 14 Febbraio nella Majory Stoneman Douglas High school nella quale doveva essere un giorno come tanti, invece il 19enne Nikolas Cruz ex studente della scuola, che in passato aveva manifestato segni di instabilità, ha ucciso 17 persone e ferite 15, compreso se stesso. Quest’altro episodio di violenza derivante da arma da fuoco è solo l’ultimo di una lunga serie che contraddistinguono gli Stati Uniti. Ormai, ogni volta che succede una strage si accende un dibattito con il quale si riapre la questione sulla legalizzazione delle armi da fuoco.
La questione, a mio avviso, è piuttosto seria e penso che questi eventi delittuosi si stiano estendendo proprio perché è facile possedere legalmente un’arma.
Il presidente degli Stati Uniti D’America Donuld Trump, sta pensando di “armare” gli insegnanti per poter difendere se stessi ed i propri ragazzi. Per il momento si tratta solo di un’ipotesi nata in seguito ai tanti episodi di violenza. Tramp ha ascoltato un gruppo di sopravvissuti alle stragi. Il presidente ha garantito che saranno intensificati i controlli per i possessori di armi da fuoco.
La moda americana, però si è estesa a macchia d’olio giungendo anche in Europa.
Il 17 ottobre 2018 al politecnico di kerch uno studente diciottenne ha aperto il fuoco contro i suoi coetanei, nella mensa della scuola, uccidendone 18 e ferendone 50. Successivamente è passato al suo suicidio con la stessa arma: un fucile. Così gli inquirenti russi ricostruiscono l’attacco al politecnico di Kerch, città della Crimea Orientale. Il folle si chiamava Vladislav Roslyakov, uno studente di 18 anni che ha fatto tutto da solo e il suo corpo è stato ritrovato nella biblioteca al secondo piano. Le ragioni del gesto non sono state chiarite ha spiegato Mikhailichanko. Le telecamere di sicurezza hanno ripreso un ragazzo bianco con in mano un grosso fucile. Roslyakov aveva ottenuto il porto d’ armi da caccia da pochi giorni. Questa vicenda ci fa riflettere che il porto d’ armi dovrebbe essere, un attestato per pochi, e non dovrebbe essere legalizzato, come nel caso della Crimea dove i cittadini sono autorizzati a tenere un’arma da fuoco ed utilizzarla per autodifesa, soprattutto è assurdo far tenere armi ai minori, che in un momento di shock mentale, potrebbero aprire il fuoco, contro qualsiasi persona, come nel caso di Vladislev.
Fabrizio Mondo
I.C. “E. Vittorini” n 15