BEPICOLOMBO: parte la sfida Europea verso Mercurio
E’ partita la missione spaziale BepiColombo. Il suo obbiettivo è cercare di fare chiarezza sul misterioso magnetismo di Mercurio. Il magnetismo è quando un corpo costituito di particolare minerali (come il magnetite) attrae corpi che contengono ferro, cobalto o nichel, quando si trovano vicino ai poli magnetici. Le aspettative sono alte, ma anche le preoccupazioni perché l’orbita di Mercurio è uno dei posti meno raccomandabili di tutto il Sistema Solare.
La missione è una collaborazione fra l’agenzia spaziale europea (ESA) e quella giapponese (JAXA), ma c’è anche la partecipazione dell’Italia. Infatti, il nome della missione è un omaggio a Giuseppe Beli Colombo, l’astronomo italiano è un nel ’70 indicò alla Nasa la traiettoria per la sonda Mariner 10.
Per il lancio è stato utilizzato il razzo Ariane 5, che è partito dalla Guyana francese alle 3,45 (ora italiana) del 20 ottobre 2018. Sul razzo ci sono due sonde: una europea chiamata Mercury Planetery Orbiter (MPO), e una giapponese più piccola chiamata Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO). Una volta raggiunto lo spazio, e separatesi dal razzo, le due sonde sono spinte dalla propulsione elettrica del modulo di trasferimento che viene chiamato Mercury Transfert Module (MTM).
Le due sonde, l’MTM e lo scudo termico, viaggeranno insieme usando l’energia del sole, che sarà sempre più vicino. Fra un anno il “convoglio spaziale” passerà dalla terra, infatti sfrutterà la gravità terrestre per rallentare e cadere verso il sole. Mercurio è il pianeta più interno del sistema solare, per questo serve molta energia per arrivarci. Una domanda che potremmo farci è: quali sono le sfide di questa missione? Ci risponde Andrea Accomazzo direttore delle operazioni di volo di BepiCombo. – Per entrare nell’orbita di Mercurio abbiamo bisogno di molta spinta, che può essere ricavata in tre modi: con la propulsione del razzo Ariane 5, la propulsione elettrica di MTM e 9 fionde gravitazionali-
Le sonde si incontreranno 2 volte con Venere e 6 volte con Mercurio. Il primo avvicinamento con il piccolo pianeta sarà ad Ottobre del 2021, ma solo 4 anni dopo (alla fine del 2025) le sonde riusciranno ad entrare in orbita. Queste hanno una protezione termica con una copertura di alluminio e ceramica. Inoltre, le celle dei pannelli solari sono state rinforzate per resistere fino a 225°C e il sole potrebbe scaldare fino a 300°C. per evitare che i pannelli fondano, saranno tenuti inclinati rispetto al sole. Per questo i raggi arrivano con un’inclinazione che sarebbe ottima per catturare energia. Una volta che il convoglio spaziale sarà pronto per l’ingresso nell’orbita, l’MTM verrà abbandonato, mentre le due sonde si dirigeranno nella loro orbita. La sonda giapponese starà lontana dal pianeta, mentre la sonda MMO orbiterà attorno al pianeta. Quest’ultima cercherà delle informazioni sulla sua attività vulcanica e sulla sua morfologia.
Ci saranno 11 sensori, il principale è una fotocamera la SIMBIO-SYS che scatterà foto a colori. Come ho già detto le sonde arriveranno nel 2025, ma io non ne sono così sicura. Perché? Perché la scienze è imprevedibile, quindi potrebbe arrivare prima o magari dopo. Ma sono sicura di una cosa, tra 7 anni io ne avrò 22 e avrò sempre la stessa curiosità d’oggi.
Marika Pagano 2°A TL
Prof. Francesco Nocifora