CROCE ROSSA: DA 150 ANNI AL SERVIZIO DEL PROSSIMO
Rischiare la vita per gli altri. È questo quello che ogni giorno gli operatori umanitari e sanitari dell’associazione Croce Rossa e Mezzaluna Rossa italiana fanno dal 1864 a questa parte.
Essa, con sede a Ginevra, è un’organizzazione non governativa alla quale oggi aderiscono 191 Stati, costituita per la maggior parte da giovani volontari, i quali raggiungono ile 162.000 unità, che si occupano di proteggere la salute e la vita di tutti i cittadini, senza alcuna distinzione, mettendo a rischio la propria incolumità per salvare quella degli altri. Milioni di persone che ogni giorno mettono a disposizione le proprie capacità e abilità nelle zone soprattutto di guerra al fine di riuscire al salvare un numero più alto di persone possibile, di difendere chi da solo non riesce, accudirlo e cercare di portare speranza laddove essa è scomparsa da molto tempo.
Proprio quest’anno, quest’organizzazione i cui valori bandiera sono l’umanità, l’imparzialità, la neutralità, l’indipendenza, il volontariato, l’unità e l’universalità, festeggia i suoi 150 anni. In questa occasione in un servizio registrato e mandato in onda da Rai Parlamento è stato mostrato un cortometraggio realizzato per intero dalla Croce Rossa.
Esso fa leva su un solo ed unico concetto: “Nessun ospedale. Nessuna speranza”. Difatti l’ospedale è il luogo in assoluto dove la speranza è l’ultima a morire e una porzione importante degli ospedali è costituita proprio dagli operatori della Croce Rossa che soprattutto negli ultimi due anni in cui casi di bombardamenti ad ambulanze, ospedali e singoli operatori hanno superato i 1200, rischiano sempre di più di venire colpiti e uccisi senza rispetto, alle spalle, mentre svolgono il loro abituale lavoro, consapevoli che una mattina potrebbero uscire di casa e non tornare più ma orgogliosi del loro mestiere che continuano a svolgere con umiltà ottenendo come ricompensa esclusivamente il bellissimo sorriso e lo sguardo fiducioso di bambini, uomini e donne lieti di essere stati salvati dai loro eroi.
Eroi che ogni giorno vivono volontariamente una realtà terribile, brutale, agghiacciante e atroce, quella degli scontri armati delle civiltà dove la guerra è ancora una realtà vera e autentica. Ma nonostante ciò questi giovani uomini e giovani donne mettono da parte la paura e il timore che chiunque davanti a questo orribile scenario proverebbe e con onore e coraggio si gettano in un’avventura che sperano riesca al meglio apportando il minor numero di feriti e morti possibili e cercando di non perdere nessuno della squadra.
La Croce Rossa però non opera solo in Stati bisognosi al di fuori dell’Italia ma si adopera anche nella ripresa di quei quartieri italiani ormai abbandonati alla loro sorte, in aiuto di famiglie con meno possibilità di altre e mettendo al centro il valore della relazione con l’altro e dunque il valore dell’umanità ponendosi dalla parte di chi non si astrae dalla realtà ma la affronta.
La stessa organizzazione afferma di voler essere parte di una rete che abbia come obiettivo vincere la solitudine e l’esclusione, creando al contempo un sistema in cui non si riceva l’aiuto in maniera passiva ma ognuno sia parte attiva nel processo di superamento della propria vulnerabilità, basato sullo sviluppo della persona come testimone di benessere nella comunità. Scegliere di mettersi in gioco con la Croce Rossa Italiana significa stare tra e con chi vuole concorrere al bene comune, stare con chi aiuta.
Essere dunque parte integrante di quella parte di comunità che decide di scendere in campo e con piccoli gesti proporre un nuovo modello comportamentale di amore e responsabilità verso il prossimo.
E tutto questo è possibile solo grazie ai giovani che rappresentano il presente di ogni comunità; se infatti essi decidono da subito di far parte di chi guarda alle differenze come caratteristica che rende unico ogni essere umano, diverranno gli agenti di cambiamento della realtà che li vede protagonisti per porre le basi di una società più sana e solidale.
La Croce Rossa è un’associazione dalla quale quindi si può ricevere e si può anche dare, ovvero una possibilità per essere amati e per amare. La missione umanitaria è stare dalla parte di chi soffre, coinvolgendo coloro che possono contribuire ad opere beneficiarie. Credendo fermamente che questa sia la strada da percorrere l’organizzazione continuerà a farlo per riaffermare ciò di cui oggi ogni comunità ha più bisogno: l’umanità, e in maniera più ampia, l’Amore.
Enora Sophie Mazzeo IV C BS