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Londra, Monaco, Boston: la letteratura italiana fa il giro del mondo

I puristi e gli amanti dell’italianità avranno sicuramente arcuato le sopracciglia ed avuto un sussulto nell’apprendere dell’esistenza di un festival della letteratura italiana a Londra, giunto addirittura alla sua seconda edizione!

Ebbene, si è appena concluso a Nottingh Hill il festival della letteratura italiana che ha compreso tavole rotonde sulla politica della traduzione, sulla vita a Londra, sui pericoli del nazionalismo in Italia e in Europa e una straordinaria performance poetica.

Tale iniziativa nasce dall’idea di un gruppo indipendente di autori, giornalisti, traduttori e accademici italiani con sede a Londra ed è organizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura a Londra come provocatoria risposta al risultato del referendum pro-Brexit, a dimostrazione della vitalità della cultura italiana come parte integrante della variegata realtà multiculturale dell’isola.

Dopo il successo della prima edizione, gli organizzatori hanno ovviamente investito ancora di più sulle possibilità di porre in contatto le realtà della cultura italiana con quella delle altre culture presenti a Londra, aumentando il numero di eventi e le possibilità di incontro tra autori di lingua italiana e lingua inglese promuovendo, pertanto, il dialogo transnazionale.

Mantenendo la suddivisione in due giornate, il numero degli speakers è salito a oltre quaranta, tutte voci consolidate nella discussione su letteratura, politica, migrazioni, traduzione, e più in generale cultura contemporanea. Nell’intensa due-giorni, 27 e 28 ottobre, fra gli altri, ospiti sono stati i  premi “Strega” Nicola Lagioia (edizione 2015) e Walter Siti (edizione 2013),  il vincitore del premio “Goncourt” Mathias Énard, l’autrice italosomala Igiaba Scego, Lorenzo Pezzani del Forensic Oceanography e  il vincitore del premio “TS Eliot” Haydn Gwynne che ha letto dei passi tratti dai libri di Elena Ferrante in occasione dell’uscita della nuova serie Hbo-RAI.

Una prima motivazione per convincere gli scettici viene fornita da Marco Mancassola, promotore del Fill: “Parliamo di romanzo e politica, paesi e migrazione, linguaggio e potere, Italia ed Europa: essere italiani a Londra ci dà una specifica prospettiva, che è ciò con cui abbiamo creato il festival”.

Ma forse è più giusto sottolineare la forza e l’incredibile valenza della letteratura.  Parlare di letteratura significa parlare di noi, significa capire chi eravamo, come siamo arrivati a oggi e cosa possiamo fare domani: è l’occasione per farsi ospiti dell’altro e capire qualcosa di più della nostra stessa esistenza.

E’ lodevole allora l’iniziativa di far compiere alla letteratura italiana il giro del mondo.

Il 2 e il 3 novembre a Boston si è tenuto l’Idea, festival di letteratura con particolare attenzione alla produzione anche italoamericana, ospitato dal centro culturale Dante Alighieri di Cambridge. La rassegna ha previsto oltre venti presentazioni e workshop, con più di quaranta autori, oltre alla rappresentazione teatrale di Questi Fantasmi di Eduardo De Filippo e la proiezione del capolavoro del cinema muto Assunta Spina.

Dal 23 al 26 maggio del 2019 si terrà a Monaco la prima edizione del Festival der Italienischen Literatur, rassegna focalizzata sulla letteratura italiana con attenzione alle opere minori e che trattano «temi come la migrazione, il lavoro, la memoria, l’identità, il tempo e il rapporto tra padri e figli: elementi che muovono la società di oggi»

La letteratura italiana fa pertanto il giro del mondo e, grazie alla cooperazione dei tre festival, avvicina emigrati e appassionati agli autori del nostro Paese creando nuove e necessarie occasioni di riflessione e dibattito letterario, culturale, ma anche sociale e politico, con un occhio rivolto alla realtà internazionale e l’altro rivolto all’Italia.

 

Franca Genovese

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